20 Novembre: Giornata mondiale dei diritti dell'infanzia


La Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e in Italia ratificata con Legge del 27 maggio 1991 n. 176.

Prima del 1989 la Comunità internazionale si era occupata
del problema della tutela dei diritti dei fanciulli già due volte, nel 1924 e nel 1959, con l’enunciazione del diritto ad un sano sviluppo psicofisico, del diritto a non subire discriminazioni, ad avere un nome, una nazionalità, assistenza e protezione dalla Stato di appartenenza, e riconoscendo ai minori una propria soggettività di fronte al diritto, aprendo in tal modo una breccia nella visione adulto centrica da sempre accolta dagli Stati.

Tuttavia è solo con la convenzione del 1989 che si ottiene una protezione piena e completa dell’infanzia. La convenzione di New York, infatti, non si limita ad una dichiarazione di principi generali, ma se ratificata, rappresenta un vero e proprio vincolo giuridico per gli Stati contraenti, i quali dovranno uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione medesima per far sì che i diritti e le libertà in essa proclamate vengano attuati.

A tutt’oggi, la Convenzione dei Diritti del Fanciullo del 1989 è stata ratificata da 192 Paesi del mondo, tra i quali vi è l’Italia.

Essa rappresenta una tappa fondamentale nel cammino volto al riconoscimento della soggettività del bambino, che finalmente diviene titolare di situazioni giuridiche soggettive a fronte delle quali, i genitori, lo Stato e la Comunità Internazionale si impegnino, con diversi livelli di responsabilità, a predisporre un sistema che ne realizzi il “superiore interesse”.
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