Scuola di infanzia e attività musicali


Sembra ormai acquisito nella comune coscienza pedagogica, il concetto di "musicalità" come espressione dell'essere musicale insito in ognuno di noi, frutto acerbo dell'intelligenza musicale che matura al sole dell'esperienza……Le capacità musicali sono innate, presenti cioè fin dalla nascita in tutti gli individui. Il bambino che inizia la sua grande avventura nel mondo della scuola approdando alla materna è portatore di potenziali capacità musicali di base che la formazione dovrà far emergere.

La finalità educativa di un percorso musicale nella scuola dell’infanzia si identifica nel consentire al bambino di “fare musica” attraverso i mezzi che sono già a sua disposizione, rendendo la musica uno degli elementi di formazione globale della personalità e quindi possibilità espressiva e comunicativa.
I presupposti di una sperimentazione sull’educazione musicale a scuola sono la concretezza dell'esperienza musicale e il rapporto costante con la vita quotidiana.
La spinta all'elaborazione personale, la produzione diretta, il lavoro di gruppo sono poi gli elementi di gioco che aiutano a creare forme di rappresentazione scenico – musicali dinamiche e divertenti. L'educazione musicale costituisce un campo di relazione tra le espressioni e le rielaborazioni personali dei bambini, tra le conversazioni e la successiva creazione di storie, fiabe e drammatizzazioni, tra la lettura di immagini e la costruzione di cartelloni e scenografie, tra gli esercizi ritmici e le attività psicomotorie.

Durante le esperienze musicali e ritmiche, nella scuola dell’infanzia, i bambini sono fortemente motivati a strategie di relazioni ludiche che possono divenire prerequisito importante, nella prima fase della scuola primaria, per apprendere il ritmo della lettura e della scrittura. Molteplici sono le attività in forma di gioco che si possono progettare e mettere in atto con i bambini a scuola: le esperienze sonore e musicali, infatti, mirano a sviluppare la sensibilità percettivo uditiva, a favorire la fruizione dell'ambiente, a stimolare e a sostenere le relazioni di socializzazione tra bambini, attraverso l’esplorazione e la produzione in gruppo.

É piacevole cominciare dalla ricognizione esplorativa dell'ambiente sonoro, scoprendo i rumori e i suoni dello spazio circostante (animali, natura, ambiente – casa, ambiente – scuola) per poi usare la voce e il corpo come “strumenti musicali” di riproduzione dei suoni conosciuti. Attraverso l’uso di dispositivi di registrazione e di amplificazione si consente al gruppo di bambini, guidati dall’insegnante, di risentire e risentirsi riflettendo sulle similitudini e sulle differenze rispetto ai suoni originali.
Altre esperienze sono date dal passaggio alla drammatizzazione delle fiabe note: sonorizzando e cantando le scene delle fiabe conosciute e lette in sezione i bambini scoprono una modalità nuova di raccontare e esplorano regole di interazione mediate dal suono e dal ritmo.

Le esperienze con la musica trovano espressione nella mediazione educativa di filastrocche, conte, canzoni finalizzate a memorizzare semplici “repertori” di brani di vario genere (come canzoni tradizionali, canzoncine dei cartoni animati preferiti). Nel gioco gli alunni sperimentano, cioè ascoltano, memorizzano, riproducono con la voce, con il corpo, con il disegno, rappresentando il sé e la realtà con movimenti ritmici, gesti-suono e “strumentini”.
Le attività didattiche di un progetto sonoro poi possono convogliare in una manifestazione conclusiva fatta di canti più o meno semplici (a seconda dell’età dei bambini interessati), di melodie con ritmo e intonazione corretti, in gruppo e da soli per tradurre le caratteristiche sonore (durata, altezza, intensità) in azione motoria, segno grafico e parola, utilizzando colori e disegni.

Pei i bambini di 5 anni si presenta in continuità l’opportunità di formulare con l’insegnante semplici esercizi di scrittura ritmica, attraverso l’utilizzo di un “divertente pentagramma” costruito in grandi dimensioni e con i colori e utilizzando ad esempio al posto delle note musicali faccine oppure animali. L’espressività canora e la comunicazione musicale di ogni alunno viene così valorizzata dal coinvolgimento costante attraverso momenti liberi e guidati, dove la tradizione, la scoperta, la riproduzione di ritmi, l’osservazione “acustica” diventano focus di conoscenza e di apprendimento prezioso. Tutto questo, che rappresenta per i bambini un campo di esperienza e di relazione fondamentale per la conoscenza e l’uso dei linguaggi non verbali, è altrettanto un campo di azione prezioso per il docente, che attraverso la “musicalità” orienta i piccoli a esplorare e vivere lo spazio di libero movimento psicologico e affettivo.




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