JU-JITSU ADATTO AI BAMBINI


Il ju-jitsu (foto Shutterstock) è una forma di lotta nata nel Giappone feudale e dal 1900 sviluppata soprattutto in Brasile. Non prevede colpi ma solo tecniche di leva alle articolazioni e strangolamenti. Il nome si può tradurre con «arte della flessibilità». L'incontro inizia in piedi ma si svolge praticamente solo a terra. Il match termina nel momento in cui un atleta costringe l'avversario ad arrendersi chiudendolo in una presa oppure con il verdetto dei giudici al termine dei minuti regolamentari (variano a seconda delle categorie).

Benefici. Allenarsi nel ju-jitsu fa aumentare la forza negli arti e nel tronco, ma soprattutto dona elasticità e coordinazione. «Anche l'apparato respiratorio e quello cardiocircolatorio ne traggono benefici: nelle fasi di lotta il cuore lavora a ritmi alti per periodi prolungati, senza eccessivi sforzi, però», spiega Lino. Cresce anche la destrezza nell'uso delle gambe che vengono utilizzate come tentacoli per afferrare e immobilizzare l'avversario. «Dover usare in eguale misura entrambe le braccia fa sviluppare anche l'ambidestrismo», conclude Lino.
A chi è indicato. Il ju-jitsu va bene per i bambini dai sei anni in su e in generale per chi voglia migliorare la forma fisica con uno sport molto impegnativo, che mette a dura prova corpo e mente, sviluppando doti di determinazione. Il fatto che ci si debba imporre su un avversario senza colpirlo rende il ju-jitsu una disciplina poco traumatica e basata sulla tecnica e sulla forza di volontà.
Attenti a... «Le contorsioni cui obbliga non lo rendono adatto a chi abbia problemi alle articolazioni oppure alla schiena», mette in guardia Lino.
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