Grave denuncia una donna di 35 anni ,dissero che il bambino che aveva grembo era morto doveva sottoporsi a raschiamento:il figlio era sano


Grave denuncia di una donna di 35 anni di Teramo, cui dissero che il bambino che aveva in grembo era morto e che doveva urgentemente sottoporsi ad un raschiamento. Il giorno dopo, invece, il suo ginecologo le disse che il figlio che aspettava era sano e che la sua gravidanza procedeva regolarmente. L'episodio è avvenuto al pronto soccorso dell'ospedale Sandro Pertini di Roma, dove la donna si era recata dopo un malore.
L''avvocato della donna, Francesca Vancheri, ha presentato una diffida e valuterà insieme alla sua assistita se sporgere denuncia. Attualmente al terzo mese di gravidanza, si trovava a Roma per motivi di lavoro e in seguito a delle perdite si recò al pronto soccorso del Sandro Pertini. ''Hanno fatto una cosa di una gravità inaudita, non la passeranno liscia perché io andrò fino in fondo.
"Fortunatamente - dice la donna, sposata e madre di un'altra bambina di sei anni - non sono di Roma altrimenti avrei fatto il raschiamento e avrei perso mio figlio''. ''Mi hanno fatto un'ecografia e l'esame del sangue, poi mi hanno spiegato che il bambino era morto, era stato riassorbito e io dovevo fare urgentemente un raschiamento. Non hanno fatto firmare né a me né al medico neanche un referto. Tra l'altro l'ecografia era vuota. Il giorno dopo -ripercorre la vicenda la donna - sono andata dal mio ginecologo che invece mi ha detto che il mio bambino era sano e che stava benissimo. Mi ha spiegato che le perdite erano dovute alla vecchia rottura della placenta, ora rimarginata. Secondo il mio medico l'errore è stato causato o da una disattenzione oppure dal macchinario che era troppo vecchio''.
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