Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra di cui non si sa più nulla da venerdì pomeriggio.


BERGAMO - Sono ormai decine le persone impegnate dalle prime ore di stamane nelle ricerche di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra di cui non si sa più nulla da venerdì pomeriggio. Della giovane non si hanno più notizie dalle 18.30 del 26 novembre: la ragazza è stata vista l'ultima volta al palazzetto dello sport del paese, che dista appena 700 metri da casa, dove aveva consegnato uno stereo alle compagne della squadra di ginnastica ritmica. Il cellulare risulta spento dalle 18.49: secondo i riscontri tecnici degli inquirenti, a quell'ora Yara si trovava ancora nei pressi di Brembate Sopra. C'è un indizio sulla scomparsa di Yara Gambirasio, la 13enne sparita a Brembate Sopra (Bergamo). News Mediaset ha raccolto la testimonianza di un 19enne vicino di casa, Enrico Tironi, che sostiene di averla vista con due uomini sul ciglio della strada intorno alle 18.45 di venerdì a 50 metri da casa. "Aveva la coda di cavallo, stava parlando con due adulti - ha spiegato -. Poco lontano c'era parcheggiata una Citroen rossa con le 4 frecce accese".

Enrico inizialmente non ha dato molto peso a quello che ha visto, ma dopo aver saputo che Yara era scomparsa, ha capito che la sua testimonianza potrebbe essere utile alle indagini. Anche se non è ancora stato ascoltato dagli inquirenti.

Il 19enne, che conosce Yara da sempre e con lei ha frequentato anche l'asilo, ha raccontato di aver visto la ragazzina intorno alle 18.45 mentre rientrava a casa in auto. "L'ho riconosciuta, aveva i capelli raccolti in una coda di cavallo - ha spiegato il giovane -. Era sul ciglio della strada, e parlava con due uomini adulti che indossavano giacche nere e la affiancavano".

"Yara mi sembrava che sorridesse, ma poteva essere anche un sorriso di imbarazzo, di fronte a due persone più grandi di lei - ha aggiunto -. A circa cento mentri da loro c'era parcheggiata sul ciglio della strada una Citroen rossa con le quattro frecce accese e con un segno di un'ammaccatura su una fiancata".

"I due uomini non erano del paese, ma non so dire se erano stranieri o italiani - ha detto ancora il 19enne -. L'unica cosa certa è che erano più grandi di lei". Enrico ha visto questa scena passando in auto a pochi mentri dalla casa di Yara proprio poco prima che il telefono della ragazzina fosse spento. Da allora Yara non si hanno più notizie, e forse il racconto di Enrico è l'unica traccia per cominciare a capire cosa sia successo.
LE RICERCHE. I carabinieri che coordinano le ricerche stanno scandagliando il fiume Brembo e il torrente Lesina, sia a monte che a valle. Perlustrate anche le zone intorno alle rive, i pozzi (i vigili del fuoco si sono calati in fondo a uno di quelli che si trovano ancora nelle campagne) e cascinali abbandonati. In uno di essi sono stati trovati tre immigrati addormentati: sono stati portati in caserma per l'identificazione, ma sarebbero estranei alla vicenda. La ragazzina sembra scomparsa nel nulla: sparita nei 350 metri che dalla palestra la separavano a casa. Cellulare spento e muto. Con l'ausilio di numerose unità cinofile, la protezione civile e la polizia locale stanno ispezionando anche i paesi delle valli Imagna e Brembana, a pochi chilometri di distanza da Brembate. Intanto anche la rete si è mobilizzata: su Facebook è stato aperto un gruppo per raccogliere informazioni.

SPARITA. L'allarme per la scomparsa di Yara è scattato venerdì intorno alle 19.30. I genitori, allarmati per il mancato rientro a casa della figlia, hanno allertato carabinieri, vigili e protezione civile, che hanno perlustrato gli edifici abbandonati della zona senza però trovare tracce. Sono poi state ascoltati parenti, amici e conoscenti senza che emergessero elementi in grado di indirizzare le ricerche. La fotografia di Yara è stata diramata a tutte le forze dell'ordine. Quando è uscita di casa, la 13enne indossava un paio di fuseaux e un giubbotto di colore nero.
IPOTESI SEQUESTRO. La giovane, promessa della ginnastica ritmica, ha molti amici, buoni voti a scuola e a quanto risulta nessun problema in famiglia. Anche dalle ultime telefonate e dagli sms non è emerso nulla che lasciasse pensare a una fuga. E la famiglia - padre impiegato, madre educatrice in un asilo nido - non è in condizioni economiche tali da far pensare a un sequestro a fini d'estorsione. L'ipotesi più accreditata è che la ragazza sia stata costretta a seguire qualcuno contro la sua volontà. Il pm Letizia Ruggeri che coordina le indagini ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per sequestro di persona.
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