ADELAIDE IN CASA-FAMIGLIA ,NAPOLI


NAPOLI 30 MARZO 2011Annunciano un esposto in procura i legali della madre della piccola Adelaide, una bimba che dal 15 marzo scorso è stata condotta in una casa famiglia con divieto di incontro con genitori e familiari con un decreto emesso dal Tribunale per i minori di Napoli. Il provvedimento è stato adottato «perchè la madre avrebbe strumentalizzato in modo riprovevole e dannoso per l'integrità psicofisica, la minore, facendole credere di essere ammalata». Alla donna, infatti,viene contestato di avere dichiarato durante trasmissioni televisive che la figlia affetta da una malattia rara avesse bisogno di forti somme di denaro per essere curata. Per la piccola è subito scattata la solidarietà degli italiani che in poco tempo hanno fatto arrivare alla famiglia circa 150mila euro. La madre si è sempre difesa sostenendo che quei soldi servissero per avere una diagnosi certa del male da cui è affetta la sua bambina. Alcuni mesi dopo l'indagine, il Tribunale per i minori è intervenuto con il decreto in base al quale la piccola Adelaide è stata trasferita nella casa famiglia, nonostante «uno psicologo, la cui relazione era presente anche nel fascicolo della procedura minorile, all'esito di una valutazione sulla piccola paziente avesse specificamente raccomandato di evitare un affidamento della minore a persone alla stessa estranee», sottolinenano i legali della donna, gli avvocati Angelo Pisani e Sergio Pisani, spiegando le ragioni che stanno alla base dell'esposto presentato. Nella relazione dello psicologo è scritto testualmente: «Ritengo che la bimba sia particolarmente vulnerabile a qualsiasi tipo di cambiamento repentino nella sua situazione affettiva intrafamigliare (mi riferisco ad un'ipotesi di affidamento così come ventilata attraverso una comunicazione telefonica del commissariato), ritengo quindi che la paziente debba essere seguita attraverso un percorso psicoterapico supportivo espressivo e che possa essere consigliabile un eventuale affidamento a parenti o persone a lei già note».

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