Marco Todisco, 12 anni, il ragazzo attore fenomeno del cinema è figlio della terra di Puglia, originario di Torre Santa Susanna
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TORRE SANTA SUSANNA - Nessuno, anzi, pochi sanno che Marco Todisco, 12 anni, il ragazzo attore-fenomeno del cinema, della televisione e del teatro, coprotagonista insieme a Enrico Brignano della popolarissima serie televisiva di Canale 5 “Fratelli Detective” è figlio della terra di Puglia, originario di Torre Santa Susanna
di una famiglia come tante del Sud che negli anni '60 si trasferirono a lavorare nei ministeri a Roma ma che hanno mantenuto forte il legame con la loro terra e gli affetti familiari tanto che in diversi periodi dell'anno come ora tornano a Torre per riabbracciare i parenti gli amici di sempre e rigenerarsi al sole pugliese. Marco è a Torre nella sua casa in Via Arciprete Pace, dove ci accoglie con papà Vito, mamma Monica (romana), il fratello Claudio e la zia Nuccia che al momento del saluto tentano invano di mascherare la smorfia di sano orgoglio che all'unisono gli si appare sul viso presentandoci il loro ragazzo.
Orgogliosi e fieri per tanta notorietà maturata da Marco che a soli sei anni conosceva recitandoli a memoria interi brani teatrali di Proietti, Fabrizi, Brignano con una verve espressiva che solo talenti naturali come i grandi del teatro e del cinema come Totò, i De Filippo, De Sica, Taranto e pochi altri hanno avuto in dono da madre natura. Marco Todisco “un autentico fenomeno naturale di rara intelligenza e preparazione” come lo ha definito la stampa nazionale e internazionale che non è sfuggito all'occhio esperto di registi, produttori e attori di grossa caratura.
E allora Marco, lunedì 16 maggio prossimo alle 21,10, su Canale 5, torni con la serie “Fratelli Detective” nella veste di Lorenzo, fratello minore del coprotagonista Enrico Brignano.
«Lorenzo è un genio con un quoziente intellettivo pari a 200. Scherzando sul set mi hanno detto che anche nella realtà è così..., magari, se cosi fosse avrei tutti 10 a scuola come Eleonora la mia amica del cuore».
Girare una fiction è un lavoro che richiede impegno e professionalità.
«Nel periodo di lavoro posso solo dire di essere stato sempre al centro dell'attenzione da parte dei colleghi e della troupe. Sul set si lavora duro ma con Enrico, Serena, Bobo ti devi divertire per forza, ogni giorno ce n'e una».
Prima di questa seconda serie televisiva con Brignano, cos'altro hai fatto nel genere?
«A sei anni ho cominciato a esibirmi nei villaggi turistici con monologhi di Proietti, Brignano e Fabrizi che avevo imparato a memoria visionando le loro video cassette. La passione per la recitazione è stata tanto forte in me che mio padre e mamma si sono visti costretti ad assecondarmi. Ed è così che è cominciata la trafila in agenzie, produzioni teatrali set cinematografici e televisivi. Prima provini, colloqui, piccole parti in ruoli di second'ordine, poi sono giunte quelle più importanti da coprotagonista. In Tv, ricordo fra le produzioni più note per Canale 5: “I Cesaroni”, “Distretto di Polizia”, “Ho sposato uno sbirro”, “Delitti imperfetti”, “Brignano con la O”, “Fratelli detective 1 e 2”. Per Rai1 ho fatto “Medicina generale”, “La terza verità”. Per la Barilla ho girato lo spot pubblicitario per gli Usa.
E poi?
«E poi il cinema. Ho preso parte a tanti film con registi come Valerio D'Annunzio, Francesca Archibugi, Giulio Manfredonia. Quando vengo qui a Torre, nel paese di mio nonno Antonio di mio padre e mio trovo la casa, gli affetti familiari, e tanti amici con i quali mi ritempro riannusando l'odore delle chianche del centro storico arse dal sole, e con le ospitate nelle serate di teatro della compagnia torrese Teatro e Vita del brillante attore-regista Gino Cesaria al quale con la mia famiglia siamo legati da profonda amicizia».
Un medagliere così è degno di un vero professionista.
«Professionista io? E di cosa. Ho solo 12 anni e sto appena affacciandomi nel grande palcoscenico della vita. Ho letto di recente i pensieri ed i discorsi di Papa Giovanni Paolo II e ne ho fatto mio uno che recita testualmente “prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”. Per la verifica ci rivediamo fra 15- 20 anni».
Programmi per il futuro.
«Devo principalmente pensare a studiare e arricchire le mie conoscenze e la mia cultura perché, come recita un famoso detto “fa più danni l'ignoranza della cattiveria”. Parte del mio tempo tornerò a dedicarlo alla famiglia, agli amici ed allo svago e poi continuerò a curare la grande passione della mia vita che è il teatro. Si perché il teatro è palestra di vita ed a me, in soli 6 anni ha insegnato tanto. Se poi, nel frattempo, giungeranno delle proposte interessanti...».
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Quel bambino e' odioso e recita da cani
Anonimo la tua è solo una grande invidia e puoi soltanto rosicare!!!!
Poverino!!!! Hihihihih
Vaffa