E' attesa a Roma per la beatificazione di domani di Papa Giovanni Paolo II

ROMA - E' attesa a Roma per la beatificazione di domani di Papa Giovanni Paolo II. Milioni di fedeli da tutto il mondo stanno giungendo a Roma per rendere omaggio all'illustre Pontefice. Organizzazione e sicurezza nella capitale sono massime. Questa sera al Circo Massimo di Roma ci sarà la veglia di preghiera per Karol Wjtyla a partire dalle dalle 19.30 alle 22.

PIAZZA SAN PIETRO GREMITA. Gruppi di fedeli che intonano canti e preghiere, troupes televisive intente in stand up dalla piazza. A 24 ore dal grande evento della beatificazione di Giovanni Paolo II, piazza San Pietro si scalda e mostra un volto trasformato con maxischermi che diffondono filmati del pontificato di Wojtyla a ciclo continuo, le gigantografie degli stemmi dei due Papi ben in vista, l'immagine della Madonna con impressa la scritta 'Totus tuus', fotografie del Papa polacco che campeggiano su un lato del colonnato e il motto 'Spalancate le porte a Cristo' in caratteri cubitali sull'altro. Ma è soprattutto dall'impressionante quantità di gadget offerta da negozi e ambulanti dell'area che spunta incessantemente il sorriso affabile e bonario del Pontefice polacco. In questi giorni, tra il Braccio di Carlo Magno e Borgo Pio con il brand di Wojtyla è possibile trovare di tutto: rosari, calendari, magneti da frigorifero, portachiavi, braccialetti, acquasantiere, t-shirt da 5 a 7 euro, orologi, penne, portapillole, statuine, campanellini, piatti e tazze. E ancora brevi biografie, cartoline, opuscoli di preghiera, monete, medaglie, quadretti, ceri e mini-ceri, adesivi, persino ditali.

LA SICUREZZA. Tre diverse aree di sicurezza, gruppi speciali in campo, agenti in borghese tra i pellegrini, potenziamento delle telecamere di sorveglianza e altre misure per scongiurare qualsiasi rischio. Insomma il piano sicurezza messa a punto dal questura di Roma è pronto e ieri ha avuto gli ultimi ritocchi. Il questore di Roma Francesco Tagliente ha firmato l'ordinanza per il piano di sicurezza, contenuta in 200 pagine. Il documento è stato sottoscritto oggi durante l'ultimo tavolo tecnico in questura che si è svolto alla presenza di tutti i vertici di polizia, della gendarmeria e del prefetto di Roma. Sul fronte delle misure preventive, è previsto un "centro gestione per la sicurezza dell'evento" e tre diversi livelli in cui sara' suddivisa l'area interessata, il cui epicentro sarà piazza san Pietro. Nove microzone, all'interno delle stesse aree, saranno gestite da diversi funzionari di polizia.

GLI EVENTI. I quattro maggiori eventi previsti tra oggi e lunedì sono la veglia di preghiera questa sera al Circo Massimo, dalle 19,30, la cerimonia di beatificazione il primo maggio in concomitanza con il concerto di san Giovanni e la messa di ringraziamento il giorno seguente.

L'ARRIVO DEI FEDELI. Sorvegliati speciali saranno gli scali portuali, ferroviari ed aeroportuali, presso i quali è previsto l'arrivo dei fedeli. Controlli ferrei anche per l'ingresso a piazza san Pietro con misure rigide per garantire la sicurezza da parte delle forze dell'ordine anche con il supporto dei portali 'metal-detector rapiscan'. Treni straordinari sono in arrivo in queste ora dalla Polonia, la Repubblica Ceca, da Parigi e Varsavia. Saranno oltre 40 i voli provenienti da tutto il mondo su cui viaggeranno i pellegrini e che atterreranno a Fiumicino. diverse navi approderanno a Civitavecchia, provenienti da Sardegna, Spagna e Francia. Previste a Roma 60 delegazioni di rappresentanti esteri. Non mancano le misure preventive per far fronte ad eventuali attacchi chimici. Al policlinico Gemelli di Roma, in collaborazione con il 118, sarà allestita una tenda di decontaminazione. In campo scenderanno, se sarà necessario, anche unità cinofile e gruppi speciali, pronti a fronteggiare qualsiasi imprevisto. Tra la folla si mischieranno anche diversi agenti in borghese che, fingendo di essere dei pellegrini, terranno d'occhio ciò che accade tra la folla. Misure speciali sono scattate già da ieri sera. Sono stati attivati servizi speciali dalla questura con pattugliamenti e agenti in divisa e in borghese nelle aree della movida, in particolare il centro, campo de' Fiori e san Lorenzo, per garantire la totale la sicurezza dei pellegrini in zone considerate "turbolente" soprattutto nel fine settimana quando sono prese d'assalto dai giovani che magari bevono un bicchiere di troppo.
Conclusesi le nozze del principe William e di Kate Middleton, una serie di segreti sono finalmente stati svelati.

LONDRA - Conclusesi le nozze del principe William e di Kate Middleton, una serie di segreti sono finalmente stati svelati. Ma resta quello sulla meta del viaggio di nozze.
- LA STILISTA DEL VESTITO - Alla fine era davvero la favorita degli allibratori, Sarah Burton per Alexander McQueen. La Burton è stata riconosciuta ieri pomeriggio mentre entrava di soppiatto al Goring Hotel, dove Kate ha passato l'ultima notte da single, probabilmente per dare un'ultima sistemata al vestito, da una cronista di moda. C'era però ancora la possibilità che anzichè disegnare l'abito da sposa, fosse stata scelta da Kate per uno degli altri vestiti della giornata di oggi, quello per il pranzo, o quello per la cena. Ma invece era proprio lei la prescelta. Kate ha lavorato a stretto contatto con la Burton per creare un abito il cui motivo in pizzo incorpora la rosa, il cardo, il quadrifoglio e il narciso, i simboli delle quattro province del Regno. L'abito color avorio, che ricorda molto quello di Grace Kelly, ha una serie di tratti tipici della maison McQueen, a cominciare dal corpetto strutturato, stretto in vita e con i fianchi imbottiti, come gli abiti vittoriani e chiuso con 58 bottoni di organza. Ed è un capolavoro 'Made in Britain', con pizzi realizzati da un team di sarti della Royal School of Needlework ad Hampton Court Palace. - IL DIADEMA - In questo gli allibratori invece hanno sbagliato. Il diadema indossato da Kate non era il Giorgio III, bensì il Cartier del 1936, soprannominato «l'aureola».
- LA PETTINATURA - Richard Ward e James Pryce hanno sistemato i capelli di Kate in un «mezzo chignon», che li tirava indietro in cima, ma ne lasciava anche di sciolti dietro. Perfetto con il velo.
- LA PIOGGIA - Alla fine il tanto temuto acquazzone non c'è stato e gli sposi hanno viaggiato sulla carrozza scoperta, la State Landau del 1902 usata anche da Carlo e Diana nelle loro nozze nel 1981.
- IL COLORE DEL CAPPELLO DELLA REGINA - Giallo. La sovrana ha indossato un cappello giallo decorato con rose di seta fatte a mano e foglie color pesca. L'abito, di un giallo acceso con un cappottino dello stesso colore, era decorato con perline che partivano dal collo come raggi di sole. Cappello, abito e cappotto sono stati confezionati dalla stilista Angela Kelly. Sul cappotto la regina portava una spilla di diamanti appartenuta alla madre, il True Lovers Knot.

Il gatto si aggirava nel suo giardino mandando in tilt l'antifurto di casa per questo motivo ingabbia il gatto scatta la denuncia

Il gatto si aggirava nel suo giardino mandando in tilt l'antifurto di casa e per questo motivo ha pensato deciso di risolvere il problema con una tecnica da caccia grossa: una trappola con tanto di esca. La bestiola ci è cascata ed è stata chiusa in gabbia, ma nei guai è finito il fantasioso ideatore della trappola, un quarantenne di Gorlago, che ha rimediato una denuncia a piede libero per maltrattamento di animali.
È accaduto martedì 26 aprile, nel centro del paese, quando alla Polizia intercomunale dei Colli è giunta la segnalazione di un vicino di casa del 40enne, che aveva notato il gatto rinchiuso nella gabbia. L'animale si lamentava in continuazione e il vicino si è accorto che nella gabbia era stata messa una trappola con un pezzetto di carne come esca.

Il 40enne si è giustificato dicendo che «il gatto, passando davanti al sensore dell'antifurto, continuava a far scattare l'allarme». Gli agenti ora stanno rintracciando il proprietario dell'animale, che però ha un collare privo di medaglietta
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BARI, BIMBO TROVA DUE PRESERVATIVI NELL'UOVO


BARI - Ha aperto l'uovo comprato dai nonni ma dentro ha trovato una scatoletta contenente due preservativi: il bambino di 6 anni l'ha guardata e ha chiesto ai genitori allibiti di cosa si trattasse. Papà e mamma hanno velocemente tolto dalle mani del piccolo la scatola in cartone e hanno distratto il figlio facendogli aprire altre uova di cioccolato. «Sicuramente si tratta di una manomissione», ha assicurato l'ufficio consumatori della Lindt, interpellata dall' ANSA, al quale è stato segnalato l'episodio, accaduto in un'abitazione di Casamassima (Bari) il giorno di Pasqua e riferito dalla mamma del bambino, Milva Coretti, di 43 anni, che da Roma, dove abita, insieme con il marito e il figlio ha trascorso le vacanze di Pasqua a casa dei suoceri, in Puglia. L'uovo della Lindt era stato acquistato dai nonni in un ipermercato di Casamassima. «L'uovo - hanno fatto sapere dalla casa produttrice - è stato sicuramente manomesso in un momento successivo, anche perchè i profilattici erano in un contenitore che noi non utilizziamo: tutte le nostre sorprese sono custodite in un barattolo blu sigillato». La Lindt, per scusarsi in ogni modo dell'inconveniente che non è da addebitare alla produzione, ha comunque deciso di inviare alla famiglia altre uova. La signora, che non ricorda se la confezione dell'uovo fosse o meno integra, commenta così l'episodio: «Fosse stato il primo aprile avrei capito, ma fare uno scherzo simile a Pasqua è davvero inconcepibile. E poi è risaputo che le uova di cioccolato sono destinate ai bambini... uno scherzo davvero stupido».
Ustionato con acido muriatico e bruciato con sigarette. La vita del gatto Patocchio

ROMA - Ustionato con acido muriatico e bruciato con sigarette. La vita del gatto Patocchio, meticcio bianco e nero di quattro mesi ora ospitato al gattile della Piramide a Roma, è iniziata in modo drammatico. Raccolto il 17 aprile dalle volontarie del ricovero felino è stato sottoposto ad una operazione chirugica, per bloccare la cancrena, che l’ha privato di parte della coda e del contorno delle orecchie. Malgrado ciò, Patocchio è un gatto affettuosissimo che cerca coccole e ricambia con poderose fusa, senza apparente paura degli esseri umani, nonostante le torture che ha subito. Patocchio sarà la star della due giorni di festa felina, I gatti all’ombra della Piramide, a Roma, il 21 e 22 maggio. «La nostra richiesta è di far conoscere la sua storia, per denunciare le barbarie di certe persone, esortare gli amanti dellavita a denunciare queste brutalità. Sperando che qualcuno voglia prendersi cura di Patocchio per sempre» spiega Matile Talli, tra le responsabili della struttura patrocinata dal Comune di Roma. Info 065756085, 3392143222.
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Un quattordicenne è ricoverato in gravissime condizioni al San Camillo dopo essersi lanciato dal sesto piano di un edificio di via degli Stradivari
ROMA - Un quattordicenne è ricoverato in gravissime condizioni al San Camillo dopo essersi lanciato dal sesto piano di un edificio di via degli Stradivari, a Trastevere. Il ragazzo non era solo in casa. Sul posto la polizia. CONDIZIONI STABILI C'è angoscia davanti al pronto soccorso dell'ospedale San Camillo di Roma, dove il quattordicenne romano che nel pomeriggio ha tentato il suicidio lanciandosi dal sesto piano del palazzo in cui vive, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono gravi, ma stazionarie. I familiari del ragazzino si sono stretti attorno alla sorella e alla madre del ragazzo. Quest'ultima ripete in lacrime: «Manuel amore mio. Ti avevo solo detto di fare i compiti». Il quattordicenne, che frequenta la seconda media e che già in passato aveva avuto discussioni per il rendimento scolastico, ha litigato oggi con i familiari, in particolare la sorella maggiore per il disordine nella stanza e i voti bassi. «Mi butto giù », ha detto il ragazzo durante la lite prima di aprire la finestra e lanciarsi nel vuoto. Durante altre discussioni in passato aveva pronunciato frasi simili. Il ragazzino aveva litigato con la sorella di 17 anni perchè aveva voti bassi a scuola. In casa c'erano sua madre, la sorella e l'altro fratello di 18 anni. Dopo il litigio il quattordicenne è entrato nella sua stanza e si è lanciato dal balcone. Ultimamente le discussioni sul rendimento scolastico del ragazzo erano frequenti e lui aveva già minacciato il suicidio. «La caduta è stata attutita da un albero, speriamo che riesca a salvarsi. Poco fa ho incontrato il fratello maggiore, piangeva a dirotto», dice un condomino dello stabile. La caduta è avvenuta nel cortile interno del palazzo. C'è angoscia davanti al pronto soccorso dell'ospedale San Camillo di Roma, dove il quattordicenne romano che nel pomeriggio ha tentato il suicidio lanciandosi dal sesto piano del palazzo in cui vive, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni sono gravi, ma stazionarie. I familiari del ragazzino si sono stretti attorno alla sorella e alla madre del ragazzo. Quest'ultima ripete in lacrime: «Manuel amore mio. Ti avevo solo detto di fare i compiti». Il quattordicenne, che frequenta la seconda media e che già in passato aveva avuto discussioni per il rendimento scolastico, ha litigato oggi con i familiari, in particolare la sorella maggiore per il disordine nella stanza e i voti bassi. «Mi butto giù », ha detto il ragazzo durante la lite prima di aprire la finestra e lanciarsi nel vuoto. Durante altre discussioni in passato aveva pronunciato frasi simili.
Vicenza. Fucilata al parco giochi Momenti di panico e di grande apprensione per quanti erano al campetto
VICENZA - Momenti di panico e di grande apprensione per quanti erano al campetto ieri mattina verso mezzogiorno. C'erano dei volontari del comitato che stavano sistemando il tetto, nonni con i nipotini e una mamma con i suoi bambini, in tutto una decina di persone, quando, pochi minuti a mezzogiorno, prima hanno avvertito una fucilata e poi sono stati investiti dai pallini.

Il campetto di Granella si trova a Tezze sul Brenta, al termine di via Loss, in una zona tranquilla, almeno di giorno. Ma ieri mattina, il fatto che ha scosso l'intero quartiere; a raccontarlo è una delle nonne che era lì con il nipotino Riccardo, di appena 17 mesi.

«Era quasi mezzogiorno - spiega Silvana Andriolo, 61 anni, ancora sconcertata - ero vicina alla giostrina dello scivolo, avevo già messo Riccardo sul passeggino per tornare a casa, quando da Sud-Est sono arrivati prima il botto e poi i pallini; alcuni me li sono sentiti fischiare alle orecchie. Ho chiamato subito mio figlio Stefano che era impegnato in una riunione in comune, è venuto subito accompagnato dal sindaco».

«La prima cosa che ho fatto - afferma Stefano Andriolo, consigliere comunale e referente per la Protezione civile - è stata chiamare i carabinieri e la Polizia locale. Oltre ai vigili, sono arrivate due pattuglie di carabinieri. Le forze dell'ordine hanno fatto un sopralluogo, sono stati ascoltati i presenti e alla fine hanno risolto che il colpo partito proveniva sicuramente da un fucile da caccia, magari di qualcuno che voleva provare l'efficienza dell'arma. Un gesto inaudito, dico io, da incosciente. Bastava che un pallino colpisse a un occhio uno dei quattro bambini che stavano giocando e allora sarebbe stato un dramma».

«Io vado al campetto - aggiunge Silvana - tre, quattro volte alla settimana, è un posto tranquillo, fuori dal traffico, non ci sono pericoli, il nipotino si diverte con le giostre, ma ora ho paura. Qualche volta si vedono delle persone strane, ma ormai ci dobbiamo abituare perché anche qui da noi c'è di tutto. Non avevo mai sentito passare vicino alle orecchie i pallini, sono cose che si vedono e si sentono solo nei film, ma vi confermo che fa veramente impressione». «Qualsiasi persona abbia sparato - conclude il figlio Stefano - è un incosciente; la caccia è chiusa e poi se proprio voglio provare il fucile sparo per terra! Comunque è una cosa che non deve mai capitare».
Tre bimbi dai 6 ai 12 anni picchiati dal padre quando prendevano brutti voti a scuola

VENEZIA - Sono accusati di ripetuti maltrattamenti nei confronti dei tre figlioletti, di età comprese tra i 6 e i 12 anni, percossi a cinghiate quando tornavano da scuola con brutti voti o svolgevano malamente i lavori domestici a loro affidati.

Due genitori, poco più che trent’anni, residenti in un comune del Veneto Orientale (di cui omettiamo ogni riferimento per non rendere riconoscibili i bambini), sono comparsi ieri per un "incidente probatorio" davanti al giudice per le indagini preliminari di Venezia, Antonio Liguori. Il pm Lucia D’Alessandro, infatti, ha voluto raccogliere la testimonianza dei tre minorenni, con l’assistenza di psicologi e assistenti sociali, per poterla utilizzare con valore di prova nell’inchiesta contro la coppia.

Cinghiate per brutti voti e dimenticanze, il silenzio della madre. I bambini hanno confermato il racconto già fatto agli inquirenti, spiegando al gip che il padre era solito punirli a cinghiate ogni qualvolta prendevano un 5 in pagella, quando non rifacevano bene il letto, oppure si dimenticavano di spolverare e passare l’aspirapolvere. Il tutto sarebbe proseguito per anni, più di 5, davanti alla madre, mai intervenuta a difesa dei figli, due bambine e un bambino.

A segnalare i fatti un'insegnate. L’inchiesta è iniziata grazie alla segnalazione di una docente della scuola media frequentata da una delle bambine. Ieri la piccola ha raccontato che, in precedenza, si era confidata anche con la maestra (che ora dovrà essere ascoltata), senza però essere creduta. Le punizioni a base di cinghiate sarebbero quindi proseguite. In attesa che si faccia piena luce sul caso, il Tribunale per i minorenni ha affidato i tre bambini ad una struttura protetta, allontanandoli dai genitori.

I testimoni della difesa: mai visto niente del genere. La coppia, assistita dall’avvocato Laura Dei Rossi, ha ascoltato da un’altra stanza, in videoconferenza, il racconto dei figli. Nell’inchiesta penale non hanno ancora rilasciato dichiarazioni, mentre davanti al Tribunale per i minorenni si sono difesi contestando ogni accusa e producendo le testimonianze dei vicini e di conoscenti, nessuno dei quali avrebbe mai visto segni di percosse sui bambini. Una memoria sarà depositata con molte probabilità nei prossimi giorni con l’obiettivo di evidenziare le contraddizioni nel racconto dei bambini che la difesa ritiene inverosimile e smentito da numerosi dati di fatto.
Al Tropicarium Park del Palazzo del Turismo di Jesolo è arrivato Godzilla. Coccodrillo di una tonnellata lungo 5 metri
JESOLO17 aprile 2011Al Tropicarium Park del Palazzo del Turismo di Jesolo è arrivato Godzilla. Coccodrillo di una tonnellata lungo 5 metri Godzilla è il più grande esemplare in cattività del mondo. Godzilla è arrivato in compagnia della femmina leggermente più piccola, di 2 alligatori del Mississipi e di un caimano. Il parco degli animali esotici della città balneare del veneziano è al completo, con l’arrivo delle nuove attrattive che si aggiungono ai grandi squali della mostra Predator già di scena al palazzo del Turismo.
Jesolo sta completando gli ultimi ritocchi in attesa dell’arrivo della stagione estiva, quando spiagge, hotel e campeggi si affolleranno di turisti e villeggianti provenienti da tutta Europa.
FIRENZE, BIMBO ha raccontato di essere stato rapito e di essere stato rilasciato subito da tre sconosciuti
FIRENZE - Ha raccontato di essere stato rapito e di essere stato rilasciato subito da tre sconosciuti in auto che lo avevano avvicinato mentre, percorrendo a piedi una strada di campagna, si stava recando all'abitazione della nonna. Dal pomeriggio, su questo racconto di un bambino di 11 anni, presunta vittima di un tentativo di rapimento, sono in corso accertamenti serrati dei carabinieri della compagnia di Signa (Firenze). L'episodio risale alle 16 e si sarebbe verificato in località Pulica, una zona collinare di aperta campagna nel territorio di Montelupo Fiorentino. Stando a quanto riferito dall'undicenne, tre uomini a volto scoperto e a bordo di un' auto, che potrebbe essere un'utilitaria, lo hanno affiancato mentre camminava e poi spinto a forza nella vettura. Secondo il bimbo i tre parlavano straniero: quando dopo circa un chilometro di tragitto, in località Turbone, l'auto dei sequestratori ha incrociato per caso un'autopattuglia dei carabinieri in normale servizio di controllo, ci sarebbe stato un cambio di programma rispetto alle intenzioni - ancora non chiare - del terzetto. I rapitori, infatti, si sarebbero allarmati e avrebbero fatto scendere l'undicenne dall'auto. Poi sarebbero fuggiti. Una volta liberato, il bambino ha rinunciato ad andare dalla nonna; anzi, di corsa è tornato a casa dai genitori raccontando il fatto alla mamma che ha avvisato i carabinieri. Gli stessi genitori, due impiegati, hanno portato il bambino all'ospedale ma non gli sono state riscontrate nè ferite nè lesioni, a parte lo choc psicologico. Oscure, al momento, le ragioni dell'eventuale tentativo di rapimento: gli accertamenti dei carabinieri stanno cercando di appurarle, mentre in una vasta area tra l'Empolese e Firenze continuano le ricerche della vettura e dei tre rapitori in base alle descrizioni che il bambino è stato in grado di fare .
Gattino sopravvissuto con una freccia in testa
LOS ANGELES - Un gatto è sopravvissuto miracolosamente dopo essere stato colpito alla testa da una freccia. E' successo nel Nord della California, nell'area di Santa Cruz. I padroni di Max, gatto bianco e nero di tre anni, l'hanno perso di vista per due giorni, finché domenica mattina, il micio ha fatto ritorno a casa. Con una freccia in testa. Max è stato operato e adesso sta bene. A quanto pare, il cervello non è stato minimamente toccato: l'arma si è conficcata nell'orecchio e ha proseguito senza sfiorarlo.
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17 aprile alla “10 ore di calcio per Alessandro”, una maratona calcistica ha l’obiettivo di raccogliere risorse da destinare al “fondo Alessandr

ROMA - L’appello di una madre coraggiosa che dall’Anagnina chiama a raccolta Roma per aiutare il figlio affetto da una grave forma di distrofia muscolare. L’appuntamento è per il 17 aprile alla “10 ore di calcio per Alessandro”, una maratona calcistica che ha l’obiettivo di raccogliere risorse da destinare al “fondo Alessandro Cannella”, un bambino di due anni aggredito dalla distrofia muscolare di Duchenne e Becker, una malattia degenerativa dei muscoli che colpisce in età infantile e per la quale non è ancora stata trovata una cura. E’ proprio questa la ragione che ha indotto la madre di Alessandro, Ilaria Baldi, ad organizzare l’evento e ad attivare il fondo presso il Parent project onlus, l’associazione che riunisce i genitori dei bambini affetti dalla distrofia di Duchenne.

La maratona. La quota d’ iscrizione all’evento, che si svolgerà a Roma dalle 14 alle 24 sui campi della Polisportiva Quadraro Cinecittà di Roma e dell’Uln Consalvo (in via del Quadraro), è di cinque euro a persona: il denaro raccolto servirà a sostenere progetti di ricerca dedicati alle mutazioni genetiche meno comuni. «Ogni partita durerà un’ora – dice Ilaria - possono partecipare tutti, dai bambini di otto anni alle persone anziane, singoli o squadre già formate, comprese le donne, ovviamente». Per iscriversi è sufficiente una telefonata alla segreteria della Polisportiva Quadraro (chiamare lo 06.45420549) e a quella della Consalvo (06.76960718).

La Duchenne. Ma la maratona calcistica, è solo uno degli eventi che sta mettendo in campo Ilaria, 32 anni, per cercare di aiutare il figlio, «per non gettare al vento quell’unica speranza di guarigione su un miliardo - spiega la madre – e perché Alessandro, un giorno, non debba rimproverarmi di non aver fatto abbastanza». La sindrome di Duchenne colpisce essenzialmente i bambini di sesso maschile, la causa è l’alterazione di un gene sul cromosoma X che impedisce la produzione di Distrofina, una sostanza del tessuto connettivo la cui assenza produce un effetto a catena nell’organismo, fino alla completa distruzione delle fibre muscolari, che si raggiunge intorno ai 30 anni. Ne è affetto un bambino ogni 3.500 nuovi nati, e secondo le stime diffuse dal Parent project, in Italia si conterebbero cinquemila casi, anche se non si tratta di stime ufficiali, a causa della mancanza di una base di dati in materia.

La storia di Alessandro. Tutto è iniziato nel marzo dello scorso anno. Alessandro, che allora aveva 18 mesi, «stava male, aveva la febbre alta – ricorda Ilaria – così con mio marito l’abbiamo portato al pronto soccorso, gli abbiamo fatto fare le analisi del sangue, da cui è subito risultato avere le transaminasi molto alte». Poi la febbre gli è passata, «ma i livelli delle transaminasi non scendevano. Abbiamo continuato con i controlli, e gli è stata fatta un’ecografia del fegato che non ha riscontrato anomalie. Finché il gastroenterologo dell’Umberto I, che lo aveva in cura per una banale stipsi – aggiunge Ilaria - non ha avuto l’intuizione di inserire tra i valori delle analisi anche il Cpk», un enzima che normalmente è presente solo nel muscolo, ma che viene rintracciato nel sangue in caso di danno muscolare. «Alessandro aveva il Cpk 130 volte più alto del normale», ammette Ilaria. Così il bambino è stato subito ricoverato al Gemelli: «Il 27 maggio – racconta la madre - la pediatra ha disposto una biopsia muscolare, e il primo giugno è stata formulata la diagnosi esatta: distrofia muscolare di Duchenne».

La vita stravolta in una manciata di giorni. Una notizia che in pochi giorni ha stravolto completamente la vita di Ilaria e di suo marito Massimo, 36 anni. Lei, laureata in Scienze politiche alla Luiss, dopo un paio di mesi dalla diagnosi ha deciso di chiudere l’azienda di famiglia per dedicarsi completamente alla cura del figlio. «Stavo per prendere le redini della società aperta da mio padre – confida Ilaria - ci occupavamo di reperire il personale da impiegare nei cantieri petrolchimici e nelle raffinerie in Italia e nel mondo. Facevo una bella vita: ho viaggiato ovunque – prosegue Ilaria – a casa avevamo la domestica e partivamo spesso per le vacanze. Ma ho deciso di chiudere tutto e di mettermi a fare la segretaria per avere almeno la metà delle giornata libera da dedicare ad Alessandro». Mentre parla Ilaria, ti guarda dritto negli occhi, e con la voce ferma spiega che: «Si, è vero, quando scopri una cosa del genere cadi in un baratro, ti disperi, prendi coscienza del fatto che non ti abituerai mai al destino di tuo figlio, però hai il dovere di reagire. Perché Alessandro – conclude Ilaria – nonostante tutto merita di vivere in una famiglia felice».
22 ottobre, anniversario di inizio del pontificato, è la data in cui ogni anno si celebrerà il nuovo beato Giovanni Paolo II

CITTÀ DEL VATICANO - l 22 ottobre, anniversario di inizio del pontificato, è la data in cui ogni anno si celebrerà il nuovo beato Giovanni Paolo II. Lo dispone il decreto emanato dalla Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti in vista della beatificazione in programma il prossimo Primo maggio: il testo sancisce che il culto liturgico del nuovo beato sarà iscritto per ora nei calendari della diocesi di Roma e in quelle della Polonia.

Per il «culto universale» di Wojtyla, pur richiesto dal Vicariato fin dall’inizio della causa di beatificazione, bisognerà attendere la proclamazione della santità. «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!», disse il neo-eletto Giovanni Paolo II in quella celebre omelia del 22 ottobre 1978, nella messa di inaugurazione del pontificato.

Parole che sono rimaste come una sorta di manifesto dei suoi oltre 27 anni come successore di Pietro e che ora faranno da sfondo anche alla memoria liturgica del nuovo beato. «Si dispone che nel Calendario proprio della diocesi di Roma e delle diocesi della Polonia la celebrazione del beato Giovanni Paolo II, Papa, sia iscritta il 22 ottobre e celebrata ogni anno come memoria», si legge nel decreto del dicastero per il Culto divino, a firma del cardinale prefetto Antonio Canizares Llovera e del segretario mons Joseph Augustin Di Noia.

Il testo, anticipato dall’Osservatore Romano nell’edizione di domani, stabilisce inoltre che nell’arco dell’anno successivo alla beatificazione, ossia fino al 1/o maggio 2012, sarà possibile celebrare messe di ringraziamento, i cui luoghi e date saranno stabiliti dai singoli vescovi per le rispettive diocesi o dai superiore generali per le famiglie religiose.

Altre disposizioni riguardano poi l’iscrizione del nuovo beato nei calendari di altre Chiese locali (è facoltativa e occorre farne richiesta alla Congregazione) e la scelta del suo nome per la dedicazione di una chiesa, aspetto quest’ultimo che «prevede l’indulto della Sede apostolica, eccetto quando la sua celebrazione sia già iscritta nel calendario particolare». Allegati al decreto anche i testi liturgici, che comprendono passi tratti proprio dall’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 22 ottobre 1978, durante la messa celebrata in Piazza San Pietro per il solenne inizio del suo ministero petrino.
Faceva lampade dall'età di 12 anni. Ora ad una studentessa 17enne è stato diagnosticato il tumore alla pelle

LONDRA - Faceva lampade dall'età di 12 anni. Ora ad una studentessa 17enne è stato diagnosticato il tumore alla pelle. La ragazzina usava i soldi, che la madre le dava per i pasti a scuola, per le lampade solari, all'insaputa della donna. Le è stato diagnosticato il melanoma maligno, la forma più aggressiva del cancro alla pelle, che nel Regno Unito uccide circa 2.600 persone ogni anno. Il caso scioccante ha messo in evidenca quanto sia pericoloso fare lampade per i giovani al di sotto dei 18 anni. Tra l'altro, il caso arriva dopo una campagna di sensibilizzazione e dopo il divieto di fare lampade al di sotto dei 18 anni. I gestori che non verificheranno l'età dei giovani e che faranno fare loro lampade solari rischiano una multa di 20.000 sterline. La 17enne di Billingham, Teesside, è stata ricoverata in una clinica specialistica di Middlesbrough. La direttrice dell'istituto, Susan Waterfield, ha commentato: "I lettini solari sono un incubo, è necessario fare il possibile per far crescere la consapevolezza soprattutto nei giovani".

Un reality game sulla scuola, con insegnanti precari ancora senza cattedra a insegnare e a interrogare personaggi noti.

ROMA 11 aprile 2011 Un reality game sulla scuola, con insegnanti precari ancora senza cattedra a insegnare e a interrogare personaggi noti. È un progetto di Canale 5 per la prima serata in primavera. Si sarebbe dovuto chiamare «I ripetenti» ma il titolo per ora non è sicuro, così come i conduttori (secondo indiscrezioni non confermate si era parlato di Barbara D'Urso e Nicola Savino). Sulle reti Mediaset uno spot invita al casting per la ricerca dei docenti precari. E su questo è polemica. La Flc-Cgil parla di «clamorosa vergogna», ma il direttore di Canale 5, Massimo Donelli, assicura che l'obiettivo è «valorizzare una professione troppo spesso sottovalutata» e parla di un «processo ad un programma non nato». «È un'autentica, clamorosa vergogna, mentre il Governo - fa notare la Flc - declina ogni responsabilità nei confronti dei precari inseriti nelle graduatorie a esaurimento, mentre Tremonti finge di non vedere la nostra Operazione centomila con cui abbiamo dimostrato che ci sono i posti per assumere, mentre la Gelmini continua la sua opera di distruzione dell'istruzione pubblica, contribuendo a scippare democrazia al nostro paese».

«Dopo le offese da parte del premier alla scuola statale, l'offesa da parte delle sue reti a lavoratrici e lavoratori precari» aggiunge la Flc secondo cui «non serve una reality-strategia, ma una reale assunzione di responsabilità». Indignatissimo il Forum precari scuola che in un comunicato stigmatizza l'iniziativa. «Il cast sarebbe formato da ex concorrenti tra i più somari della storia dei reality nei panni di studenti e docenti precari, attualmente disoccupati, nei panni di insegnanti che avranno il compito di preparare i vip ad affrontare una gara di quiz. I precari »vincitori« saranno ricompensati con dieci anni di stipendio. Insomma prima la politica riduce alla fame i precari della scuola, poi arriva il reality show che ha l'unico scopo di sfruttare la disperazione per denigrare i precari della scuola rendendoli fenomeni da baraccone. A noi - dicono - non interessa chi sia l'ideatore di un simile contenitore, vorremmo solo ricordare a lui (o loro) che la dignità del personale docente precario della scuola, tanto più se disoccupato, non è in vendita e non verrà sacrificato sull'altare del peggiore dei format televisivi».

Critiche anche da esponenti dell'opposizione. «I precari della scuola hanno una loro dignità e non possono diventare fenomeni da circo» ha osservato il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario aggiungendo che «il berlusconismo taglia i fondi a scuola, università e cultura per ridurre gli operatori di questi settori a prostituirsi moralmente per un tozzo di pane». Il ministro dell'Istruzione - commenta Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd - «agisce in perfetto stile Mediaset, trasformando drammi in spot pubblicitari o reality show». Respinge le accuse il direttore di Canale 5 secondo il quale «è quantomeno singolare che si faccia il processo a un programma non ancora andato in onda». Tuttavia, precisa che agli autori sono state due indicazioni ben precise. «La prima: costruire il programma sulle materie scolastiche che ogni italiano, studente o ex studente, dovrebbe padroneggiare. La seconda: mettere al centro del programma insegnanti preparati e disposti a colmare, in una dimensione insieme seria e ludica, le lacune degli alunni-star». L'obiettivo - garantisce - è « valorizzare una professione che Š troppo spesso sottovalutata in un gioco di contrasto con la scarsa preparazione di persone note, simpatiche, amate dal pubblico, ma bisognose di rinfrescare le nozioni base dei tempi della scuola».

Pedofilia: cosa fare per sconfiggerla?

10 aprile 2011 Per pedofilia si intende la volontà di avere rapporti sessuali effettivi o anche solo virtuali (materiale pedo-pornografico) con minorenni. Va precisato che però pur essendo minorenne un ragazzo\za può essere consenziente ad un rapporto sessuale se ha compiuto i 16 anni, nn può però lavorare come attore hard o propagare sulla rete immagini sessuali che lo riguardano.

2- Gli italiani sono tra i maggiori esponenti del cosiddetto "turismo sessuale" che colpisce paesi poveri dove per pochi soldi ragazzine o ragazzini, ma anche bambini vengono ceduti dalle famiglie ai malefici turisti.

3- La pedofilia viene considerata come una sorta di malattia mentale, una patologia che va curata in centri appositi e nn in carcere.

Zamby88, l'utente che ha aperto il post su questo argomento dice la sua: Io però nn mi trovo in sintonia con l'ultimo punto, capisco che sicuramente il pedofili possa avere degli squilibri mentali, ma in molti casi sa perfettamente che ciò che sta facendo è sbagliato e deplorevole, anche perchè molti pedofili saltati ai casi di cronaca sono persone ben istruite, inserite in alti livelli della società, quindi nn persone diagiate, ma apparentemente "normali". Se dovesse capitare qualcosa a mia figlia credo che nn accetterei una semplice sentenza "il pedofilo è un matto", ma preferirei vederlo marcire per il resto della sua vita in galera, ma nn a sollazzarsi tutto il giorno, a lavorare sodo, perchè nulla è troppo per chi abusa dei nostri bambini (forse sarei anche pronta ad uccidere per difendere mia figlia da uno di questi orchi)

machi a sua volta risponde Visto che dico di essere malati e di sentire un impulso più forte di loro io sono favorevole alla castrazione chimica anche perchè se uno di questi "signori"dovesse fare qualcosa a Martina o Chiara io mi ritroverei a dover crescere la mie figlie da sola perchè Andrea finirebbe in galera per omicidio e se lo prendo io gli rendo i gentali inutilizzabili a vita a suon di calci.
Nn si toccano i bambini,l'innocenza è un diritto di tutti e nessuno si deve permettere di privarne i bambini per la propria lascivia,visto che si considerano malati prima di rovinare un bimbo innocente che vadano a curarsi!

Mentre Michi: Anche io, come Machi, sono favorevole alla castrazione chimica, per altro già in uso in alcuni Paesi... il problema di questo tipo di intervento è che va costantemente mantenuto e se il "malato" interrompe la terapia l'impulso ha nuovamente il sopravvento.
Temo che in Italia, Paese del buonismo, del perdono e del recupero dei balordi, difficilmente ci si arriverà... quindi ben venga il carcere!
VIAGGIO CON I BIMBI:«Chi vuole la pace vada in uno chalet di montagna. I bambini fanno parte della nostra vita

ROMA - «Chi vuole la pace vada in uno chalet di montagna. I bambini fanno parte della nostra vita e non possono esserne esclusi. Piuttosto, preoccupiamoci di garantire il loro benessere: se si sentono amati e accuditi, se riusciamo a intrattenerli con attività piacevoli, non daranno fastidio. Né in aereo, né in treno, né al ristorante». Pollice verso di Masal Pas Bagdadi, scrittrice e psicoterapeuta dei bambini e degli adolescenti, sui voli vietati ai minori.

Perché questa insofferenza sempre più diffusa nei confronti dei piccoli?
«Chi arriva a concepire una soluzione del genere non ricorda di essere stato bambino. E’ un adulto che rifiuta la parte vitale e creativa di sé, fa una scissione, si chiude in un compartimento stagno. E diventa arido».

Ma chi non sopporta il chiasso meriterà pure rispetto e comprensione.
«Certamente sì. In treno ad esempio ci sono persone che hanno bisogno di lavorare e a volte possono disporre di carrozze chiuse. Oppure vanno in prima classe. Ma in aereo non ti puoi portare l’ufficio, lo spazio è ristretto e comune, bisogna considerare le esigenze di tutti».

Anche l’esigenza dei bambini di correre e strepitare?
«Ai figli non educati corrispondono genitori non educati. E’ da loro che bisogna partire, dall’educazione degli adulti. La proposta di Ryanair è un segno dei tempi. Negli ultimi quindici anni abbiamo assistito a una degenerazione progressiva del modo di stare con gli altri: i bambini non hanno più limiti, all’asilo si fanno male gli uni con gli altri, alle elementari danno prova di bullismo, e i genitori non riescono a tenerli, rincorrendo un falso concetto di libertà. Ma arrivare a condannare tutta l’infanzia prendendo contromisure assurde e eccessive non va bene».

Quindi cosa suggerisce?
«La situazione dentro l’aeroplano è anomala, lo spazio chiuso può risultare opprimente e rendere i bambini irrequieti. Un genitore intelligente deve portarsi dietro libri, giocattoli, piccole cose da mangiare, deve intrattenere i figli. A sei mesi piangono, sì, ma col ciuccio si tranquillizzano: è un disturbo minimo della vita. Invece di escluderli, impariamo a portare i bambini dappertutto».

Una bambina di 11 anni è caduta e ha battuto la testa a causa della rottura di una giostra in un'area giochi di Venaria (To)

VENARIA REALE (TORINO) - Una bambina di 11 anni è caduta e ha battuto la testa a causa della rottura di una giostra in un'area giochi di Venaria (To) ma non è un codice rosso, cioè quello che si applica ai casi più gravi.

BAMBINI FERITI. Altri 3 bambini e alcuni adulti sono rimasti contusi. E' successo nell'area gioco di via Leonardo Da Vinci. Tra gli adulti c'è anche la mamma della bambina più grave, che ha riportato un trauma cranico nel ribaltamento del seggiolino ed e' stata intubata: i medici del 118 la stanno trasportando all'ospedale Regina Margherita di Torino. Da accertare le cause della rottura della giostra. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.
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E' in arrivo negli Stati Uniti un bambolotto si chiama Breast Milk Baby 'ALLATTA' AL SENO

NEW YORK - E' in arrivo negli Stati Uniti, e non certo senza critiche, un bambolotto molto particolare, che si chiama Breast Milk Baby. Uscito due anni fa in Spagna con il nome di Bebè Gloton la bambola, disponibile in sei versioni, maschietto o femminuccia, di diverse etnie, ha una caratteristica a dir poco curiosa: è stata progettata per insegnare alle bambine ad allattare un bebè.
La notizia è stata accolta dalle associazioni di genitori americani con preoccupazione, perchè, a loro dire, il bambolotto potrebbe indurre una sessualizzazione precoce delle ragazzine. Ma l'azienda che produce 'Breast Milk Baby', la spagnola Berjuan Toys, è convinta che il giocattolo possa essere davvero educativo e che nell'allattamento al seno non ci sia nulla di riconducibile al sesso.
Il giocattolo viene venduto per 89 dollari insieme a uno speciale bavaglino con due fiori in corrispondenza di dove si dovrebbero trovare i capezzoli. Lì c'è un sensore a cui attaccare il giocattolo per 'attivare' la reazione del bambolotto, che simula i rumori che fa un bambino quando succhia il latte materno. Inoltre, se non gli si fa fare il ruttino subito dopo la 'poppata', il finto bebè si mette a piangere.


"Ho solo sei anni ma credo di poter fare questo lavoro"Sam Pointon ha realizzato il suo sogno ed è diventato un baby manager

LONDRA - "Ho solo sei anni ma credo di poter fare questo lavoro". Con queste parole, scritte a mano in una lettera recapitata al National Railway Museum, il piccolo Sam Pointon ha realizzato il suo sogno ed è diventato un baby manager Il bambino inglese, con una grande passione per i treni, aveva saputo che il precedente direttore del museo dei treni di York si era appena pensionato e non ha perso tempo: si è candidato per prendere il suo posto e ha ricevuto un incarico da dirigente speciale. La lettera ha colpito lo staff del museo che ha deciso di nominare il ragazzo "direttore del divertimento", una carica speciale creata solo per lui.

Una mucca che produce latte umano, alternativa possibile sia per il latte materno che per quello artificiale

LONDRA - Una mucca che produce latte umano, alternativa possibile sia per il latte materno che per quello artificiale. A dar vita a questo animale-prodigio ci hanno pensato alcuni scienziati cinesi: tra una decina d'anni il prodotto potrebbe arrivare nei supermercati di tutto il mondo. I nemici dei cibi transgenici gridano allo scandalo e minacciano una 'guerra' per fermare questa nuova frontiera delle modifiche genetiche. Esteriormente le vacche transgeniche hanno lo stesso aspetto di quelle "comuni": la differenza sta nel latte che producono, che contiene proteine umane come il lisozima - quello che protegge i neonati dalle infezioni - o la lattoferrina, che rafforza il sistema immunitario. In queste mucche è stato inoltre modificato il quantitativo di grasso, aumentandolo di circa il 20 per cento. Questo latte "potrebbe essere un'alternativa all'allattamento al seno e al latte artificiale, spesso criticato perché insufficiente dal punto di vista nutritivo per i bebè", scrive il Sunday Telegraph. C'è da dire che in Cina le regole sui cibi geneticamente modificati sono più permissive che in Europa. Gli scienziati dei laboratori statali della China Agricultural University hanno infatti introdotto con successo geni umani in circa 300 mucche per produrre latte con le stesse proprietà di quello materno. Un latte "altrettanto sicuro di quello prodotto dalle donne che sono appena diventate mamme", assicurano i ricercatori. La notizia ha innescato polemiche in Gran Bretagna. "Ci sono milioni di interrogativi sul fatto che il latte di queste mucche sia sicuro per gli esseri umani ed è difficile verificarlo se non si fanno test su larga scala", commenta Helen Wallace di GeneWatch, un'associazione per il controllo degli sviluppi delle biotecnologie.

C'è un momento che Elias Konstantopoulos sogna dal giorno in cui i suoi occhi hanno smesso di vedere: guardare finalmente nipote per la prima volta

LOS ANGELES - C'è un momento che Elias Konstantopoulos sogna dal giorno in cui i suoi occhi hanno smesso di vedere: guardare finalmente suo nipote per la prima volta. La tecnologia, forse, sta realizzando il suo sogno. Una tecnica rivoluzionaria gli ha permesso di vedere, per ora, dei lampi di luce, che hanno dato al nonno la speranza un giorno di distinguere i lineamenti del ragazzo. La svolta per Konstantopoulos è arrivata a cinque anni dal giorno in cui è diventato completamente cieco, a causa di una patologia che colpisce la retina e di cui è affetta una persona su 3.000 negli Stati Uniti.
Konstantopoulos si trasferì in America dalla Grecia da ragazzo e quando si è accorto che la sua vista si stava alterando aveva 43 anni. Un medico scoprì che non era più in grado di vedere le braccia aperte dagli angoli degli occhi. Gli disse che entro 10 anni sarebbe diventato completamente cieco. "Perdere la vista, è praticamente perdere tutto", ha detto Konstantopoulos, che ora ha 72 anni. Ma la sua speranza si è riaccesa quando ha partecipato ad una nuova sperimentazione: hanno insderito degli elettrodi nei suoi occhi e una telecamera wireless montata su un paio di occhiali. Ora ad esempio, quando passa una macchina, lui guarda dalla finestra e riesce a vedere un fascio di luce. Elias riesce anche a distinguere gli oggetti di colore chiaro su sfondi scuri, e muovendosi da una stanza all'altra riesce a vedere dove ci sono finestre aperte.
Il dispositivo, noto come Argus II, è stato progettato da una società della California chiamata Second Sight. Recentemente ne è stato approvato l'uso in Europa e negli Stati Uniti. L'operazione per impiantare l'elettrodo richiede circa tre ore e provoca poco dolore, secondo Konstantopoulos che ha detto: "Senza il sistema, non riesco a vedere niente. Con il sistema, mantengo viva la mia speranza". Per ora quattordici pazienti utilizzano i dispositivi in America e 16 in Europa. L'Argus II costa circa 100.000 dollari. La società prevede di applicare presto un'esenzione per dispositivo umanitario con la Food and Drug Administration.

PASQUA.....!!!!!!

Alto svetta il campanile


Alto svetta il campanile
Sotto un cielo primaverile
Poi scampana allegramente
Per avvisare tutta la gente
Che c'è festa in tutto il mondo
Fin nel mare più profondo


Forte suona la campana
Nella valle più lontana
Per portare in ogni cuore
La certezza dell'amore.

Campane di Pasqua


Campane di Pasqua festose
che a gloria quest'oggi cantate,
oh voci vicine e lontane
che Cristo risorto annunciate,
ci dite con voci serene:
"Fratelli, vogliatevi bene!
Tendete la mano al fratello,
aprite la braccia al perdono;
nel giorno del Cristo risorto
ognuno risorga più buono!"
E sopra la terra fiorita,
cantate, oh campane sonore,
ch'è bella, ch'è buona la vita,
se schiude la porta all'amore.

Uccellino venuto dal bosco


Uccellino venuto dal bosco,
che piangendo fuggivi,
cos'hai visto laggiù?

Ho veduto di sotto gli ulivi,
sanguinare Gesù.

Uccellino venuto dal monte,
che scappavi veloce,
cos'hai visto lassù?

Ho veduto tre uomini in croce,
ed in mezzo c’era Gesù.

Uccellino venuto dal piano,
che cinguetti nel volo,
cos'hai visto laggiù?

Ho veduto dal bianco lenzuolo,
risvegliarsi Gesù.







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