Un reality game sulla scuola, con insegnanti precari ancora senza cattedra a insegnare e a interrogare personaggi noti.


ROMA 11 aprile 2011 Un reality game sulla scuola, con insegnanti precari ancora senza cattedra a insegnare e a interrogare personaggi noti. È un progetto di Canale 5 per la prima serata in primavera. Si sarebbe dovuto chiamare «I ripetenti» ma il titolo per ora non è sicuro, così come i conduttori (secondo indiscrezioni non confermate si era parlato di Barbara D'Urso e Nicola Savino). Sulle reti Mediaset uno spot invita al casting per la ricerca dei docenti precari. E su questo è polemica. La Flc-Cgil parla di «clamorosa vergogna», ma il direttore di Canale 5, Massimo Donelli, assicura che l'obiettivo è «valorizzare una professione troppo spesso sottovalutata» e parla di un «processo ad un programma non nato». «È un'autentica, clamorosa vergogna, mentre il Governo - fa notare la Flc - declina ogni responsabilità nei confronti dei precari inseriti nelle graduatorie a esaurimento, mentre Tremonti finge di non vedere la nostra Operazione centomila con cui abbiamo dimostrato che ci sono i posti per assumere, mentre la Gelmini continua la sua opera di distruzione dell'istruzione pubblica, contribuendo a scippare democrazia al nostro paese».

«Dopo le offese da parte del premier alla scuola statale, l'offesa da parte delle sue reti a lavoratrici e lavoratori precari» aggiunge la Flc secondo cui «non serve una reality-strategia, ma una reale assunzione di responsabilità». Indignatissimo il Forum precari scuola che in un comunicato stigmatizza l'iniziativa. «Il cast sarebbe formato da ex concorrenti tra i più somari della storia dei reality nei panni di studenti e docenti precari, attualmente disoccupati, nei panni di insegnanti che avranno il compito di preparare i vip ad affrontare una gara di quiz. I precari »vincitori« saranno ricompensati con dieci anni di stipendio. Insomma prima la politica riduce alla fame i precari della scuola, poi arriva il reality show che ha l'unico scopo di sfruttare la disperazione per denigrare i precari della scuola rendendoli fenomeni da baraccone. A noi - dicono - non interessa chi sia l'ideatore di un simile contenitore, vorremmo solo ricordare a lui (o loro) che la dignità del personale docente precario della scuola, tanto più se disoccupato, non è in vendita e non verrà sacrificato sull'altare del peggiore dei format televisivi».

Critiche anche da esponenti dell'opposizione. «I precari della scuola hanno una loro dignità e non possono diventare fenomeni da circo» ha osservato il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario aggiungendo che «il berlusconismo taglia i fondi a scuola, università e cultura per ridurre gli operatori di questi settori a prostituirsi moralmente per un tozzo di pane». Il ministro dell'Istruzione - commenta Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd - «agisce in perfetto stile Mediaset, trasformando drammi in spot pubblicitari o reality show». Respinge le accuse il direttore di Canale 5 secondo il quale «è quantomeno singolare che si faccia il processo a un programma non ancora andato in onda». Tuttavia, precisa che agli autori sono state due indicazioni ben precise. «La prima: costruire il programma sulle materie scolastiche che ogni italiano, studente o ex studente, dovrebbe padroneggiare. La seconda: mettere al centro del programma insegnanti preparati e disposti a colmare, in una dimensione insieme seria e ludica, le lacune degli alunni-star». L'obiettivo - garantisce - è « valorizzare una professione che Š troppo spesso sottovalutata in un gioco di contrasto con la scarsa preparazione di persone note, simpatiche, amate dal pubblico, ma bisognose di rinfrescare le nozioni base dei tempi della scuola».

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