Mamme sempre più tecnologiche e social
Utilizzano sempre di più il web alla ricerca di consigli pratici, si connettono con lo smartphone ai social network nei ritagli di tempo, utilizzano i tablet non solo per svago, ma come strumento per educare i propri figli. Il ritratto delle mamme italiane di oggi emerge da uno studio condotto da Nostrofiglio.it in collaborazione con la società Nielsen. I risultati di una ricerca del portale Nostrofiglio.it con Nielsen: 7 mamme su 10 possiedono un dispositivo mobile 4 mamme su 10 condividono esperienze sui social network Il 70% considera il tablet uno strumento utile per educare i figli Utilizzano sempre di più il web alla ricerca di consigli pratici per affrontare i problemi quotidiani e trovare velocemente risposte ai loro dubbi, si connettono con lo smartphone ai social network nei ritagli di tempo per condividere frammenti delle loro esperienze di vita, utilizzano i tablet non solo per svago, ma come strumento per educare i propri figli. Il ritratto delle mamme italiane di oggi emerge da uno studio condotto da Nostrofiglio.it, il portale per famiglie di Gruner+Jahr/Mondadori diretto da Sarah Pozzoli, in collaborazione con la società Nielsen. I risultati della ricerca sono stati presentati oggi a Milano durante un convegno dal titolo “Digital Family, genitori (e figli) tra touch screen e social network”. La ricerca evidenzia innanzitutto che il 68% delle mamme con figli tra 0 e 5 anni dispone di uno smartphone, mentre Il 25% possiede un tablet. L’elevata penetrazione di smartphone e tablet è un primo indizio di come le mamme di oggi adottino velocemente le innovazioni tecnologiche piegando il loro utilizzo alle esigenze della vita quotidiana, nella quale sempre meno incisivo è il ruolo della tv, definita “strumento indispensabile” solamente da una mamma su 5, contro il 51% di chi non farebbe mai a meno del PC. Le mamme dichiarano poi di trascorrere su internet, come media giornaliera, più di tre ore e mezzo. L’84% delle intervistate dichiara di collegarsi da casa. Tuttavia oltre un terzo dice di navigare con il telefono cellulare. A queste due modalità di connessione, corrispondono due differenti esperienze di “tempo”. Da un lato quello trascorso al computer, che si configura come un tempo “dedicato” e quindi “di qualità”, dall’altro quello trascorso tramite il telefono cellulare, che si configura come “tempo ritagliato” all’interno di momenti di “transizione” (tipicamente gli spostamenti). Andando ad approfondire quali sono le attività svolte sul web dalle mamme italiane, si nota come quella più diffusa sia l’uso dei social network se si considerano i dispositivi mobili, l’invio di posta elettronica se si fa riferimento all’utilizzo di un PC fisso. Ha avuto accesso o ha condiviso recentemente informazioni sui social network da mobile il 27% delle mamme. Seguono la gestione della posta elettronica (26%) e la lettura dei siti di informazione (21%). Chi fruisce dei siti specializzati nei temi della maternità e dell’infanzia è Il 16%. I device mobili sono importanti risorse per la gestione della vita famigliare dal punto di vista sia affettivo, sia pratico. Il 40% delle mamme infatti condivide immagini e video legati alla famiglia tramite social media. A essere condivise sono soprattutto le fotografie (47% di chi risponde affermativamente) ed eventi/episodi della giornata del bambino (23%). Solo un quinto delle mamme considera i social network una rinuncia alla privacy, preferendo considerarli come un modo per condividere la propria vita con parenti e conoscenti. Inoltre quasi il 30% delle intervistate dichiara di utilizzare il proprio device per la gestire la vita familiare, per cercare attività interessanti o per trovare offerte vantaggiose. Il 14% integra l’utilizzo delle tecnologie mobili nel processo di acquisto di generi alimentari, dichiarando di consultare ricette quando si trova su un punto vendita. L’importanza del fattore tempo è ulteriormente evidenziata dal cambiamento del paniere dei consumi mediali successivo alla nascita dei figli. Mentre oltre la metà delle intervistate dichiara di aver ridotto il tempo dedicato alla fruizione dei media tradizionali (TV e stampa), circa un terzo dice di avere aumentato quello legato a specifiche attività online. Il ricorso al commercio elettronico, la consultazione dei siti di couponing e l’utilizzo dei servizi di online banking si configurano come parte di una più ampia strategia tesa a ottimizzare sia i tempi della giornata, sia il budget familiare. Ma la tecnologia, da quanto emerge dalla ricerca Nostrofiglio.it/Nielsen, non è solo uno strumento di gestione del tempo e di organizzazione della vita famigliare. Il 56% delle mamme dichiara di utilizzare internet con proprio figlio. Inoltre, il 53% di coloro che dichiarano di possedere un tablet afferma di lasciarlo utilizzare al bambino. In generale, infatti, il 78% delle mamme considera smartphone e tablet alla stregua di un passatempo/gioco poco ingombrante; il 70% ritiene anche che possano avere un ruolo formativo nella crescita del bambino.
Grand Bretagna: tecnica di fertilità senza farmaci (ivm)
Tina Milkovic, è stata la prima donna britannica ad usare con successo una tecnica di fertilità per cui non sono necessari i farmaci: la maturazione in vitro (ivm). Tina Milkovic ha tentato e ci è riuscita: è stata la prima donna britannica ad usare con successo una tecnica di fertilità per cui non sono necessari i farmaci: la maturazione in vitro (ivm). Per questo ha deciso di rendere pubblica la sua storia e invogliare tutte quelle donne che hanno abbandonato il sogno di un figlio, a seguire il suo esempio. La tecnica usata, la maturazione in vitro (ivm), consiste nel prelevare gli ovociti dalle ovaie materne per farli maturare in laboratorio, senza usare farmaci. Un’alternativa più sicura per le donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico, perché la fecondazione in vitro (fivet) potrebbe recare gravi controindicazioni dovute ai farmaci utilizzati per la stimolazione delle ovaie. Inizialmente, la famiglia Milkovic aveva voluto tenere la notizia anonima, ma quando i due gemelli hanno compiuto 5 anni, i genitori hanno deciso di rendere pubblica la loro storia per incoraggiare altre coppie che vogliono coronare il sogno di un bimbo, a far ricorso a questa tecnica. Un trattamento sicuro che potrebbe essere un valido aiuto a molte donne con la sindrome dell’ovaio policistico; infatti ne è colpita 1 donna su 10 e circa il 40% necessita di trattamenti per la fertilità. E, per il 25% di loro, l’iperstimolazione ovarica è un rischio che può essere addirittura fatale; infatti circa l'1% delle donne che si sottopone a fivet finisce all'ospedale per questo motivo. Il problema è che la Fivet usa dosi massicce di farmaci per la fertilità per far maturare gli ovociti dentro i follicoli ovarici, prelevandoli per poi fertilizzarli con lo sperma. Con l'ivm invece gli ovuli non ancora maturi sono prelevati dalle donne, a cui non sono state stimolate le ovaie, e vengono fatti maturare in laboratorio fino a 48 ore per poi fertilizzarli con lo sperma. L'ivm, inoltre, ha un costo più basso rispetto alla fecondazione in vitro, però è efficace la metà. Prima del Regno Unito, la tecnica è stata sperimentata in Corea del Sud e Canada. ''La notte prima di iniziare la fivet - racconta Tina - scoprimmo che il nostro medico era stato autorizzato a provare l’ivm. Così ci abbiamo provato, ed è andata bene al primo tentativo. Molte donne non sanno che questa tecnica è disponibile in Inghilterra''.
Lo stress dei genitori si riflette sull’alimentazione dei figli
Lo stress dei genitori si riflette sull’alimentazione dei figli. Mamma e papà con troppi impegni non hanno il tempo di fare la spesa e cucinare, quindi tendono a lasciare che i figli mangino più spesso cibi poco salutari A dimostrarlo è uno studio condotto dal Children Hospital di Philadelphia su 2.119 genitori di bambini di età compresa tra i 3 e i 17 anni (il 25% dei quali con problemi di obesità), pubblicato sulla rivista Pediatrics. L’autrice dello studio è il medico gastroenterologo Elizabeth Prout-Parks, che afferma: “Lo stress dei genitori può essere un importante fattore di rischio per l’obesità infantile e i relativi comportamenti. La gravità e il numero dei fattori che contribuiscono allo stress sono direttamente proporzionali al problema”. Infatti, secondo la ricerca, il fattore di stress nei genitori potrebbe essere associato all’obesità infantile in particolare quando si tratta di famiglia con un solo genitore, quando ci sono difficoltà finanziarie e quando non c’è un buono stato di salute né fisica né mentale. I ricercatori hanno sottolineato, che i genitori sotto la pressione dello stress comprano il cibo più velocemente, al fine di risparmiare tempo, con la conseguenza di avere meno cura nella scelta degli alimenti per i piccoli. Frequentare troppo spesso un fast food sottopone al rischio di obesità infantile, perché l’offerta di cibo presente, contiene grandi quantità di grassi e zuccheri.
Brindisi, carcassa di squalo nel porto
BRINDISI 25 ottobre 2012 La carcassa di uno squalo di oltre 200 chili è stata trovata da militari della guardia costiera nel porto interno di Brindisi. Secondo quanto accertato, con l'ausilio degli esperti del servizio veterinario della Asl, l'animale sarebbe stato ucciso dalle eliche di una nave. Presenta infatti profondi tagli ed è privo della coda. Il ritrovamento è stato fatto durante controlli disposti per scovare pescatori di tonno rosso.
Video estate 2012 riva marina resort
 
 
DEDICA DAL MIO STAFF HERO CAMP 2012 RIVA MARINA
Cara responsabile,anche se la stagione non è finita, ma visto che ci ha preso un po' il magone, abbiamo deciso di ringraziarti con una lettera e un bacione. Dopo settimane e settimane di pin hero era d' obbligo un salutino: il passaggio dal galeone al ricevimento non ha portato altro che gioia e divertimentoe dopo tanti complimenti e soddisfazioni siamo pronti per il GRANGALA' DELL'ANIMAZIONE e altre mille stagioni. Dopo aver passato insieme ore ed ore,la nostra maglia sfoggeremo on onore senza BANNER e senza STRUTTURA abbiamo affrontato 4 mesi senza paura. Con tenacia e forza di volontà abbiamo seminato sorrisi e felicità, per poi arrivare tutti insieme al grangalà. Le ultime due settimane le affronteremo tutte e tre insieme, perchè noi non siamo hero trainers sceme..ahahaha
MA TUTTO HA FUNZIONATO SOLO PERCHE' TU DALL'ALTO CI HAI GUIDATO E GUARDATO. Un ringraziamento speciale ti vogliamo fare,sperando vivamente di poterti rincontrare, un abbraccio forte forte sperando ti si aprono portoni e porte. E con piacere che ti diamo la nostra benedizione, dopo questa a dir poco meravigliosa stagione: vai a fare in C...o ahahahah
Un grazie forte forte per la tua disponibiltà e per i tuoi insegnamenti DAL TUO STAFF HERO CAMP 2012

Una ragazzina di soli 15 anni è stata costretta dalla sua famiglia a vivere isolata in cantina fin da quando ne aveva nove


MADISON (WISCONSIN)13 aprile 2012 Una di quelle storie che sembrano uscite da un film dell'orrore. Una ragazzina di soli 15 anni è stata costretta dalla sua famiglia a vivere
isolata in cantina fin da quando ne aveva nove. Lasciata senza cibo nè acqua, la bimba è stata costretta a bere la sua urina e nutrirsi con le sue feci e i resti che trovava ogni tanto sul pavimento.
La 15enne è scappata dopo che la matrigna Melinda Drabek-Chritton, l'aveva minacciata di morte. La donna, insieme al compagno Chad Chritton, consideravano la bambina peggio di un animale, costringendola in una prigione infernale per sei lunghi anni. Tutto era iniziato nel 2006, quando Chad si sposa con Melinda, già madre di tre figli, che prova un profondo odio per la figlia non sua, tanto da costringerla in cantina.
UNA TORTURA CONTINUA Lei non poteva mangiare e andare in bagno, così è finita per nutrirsi dei propri 'bisogni'. Se provava a scappare suonava un allarme e dopo veniva picchiata dalla matrigna o da uno dei fratellastri, che spesso abusava sessualmente della ragazzina. Se veniva colta a mangiare del cibo dal frigorifero veniva costretta a vomitare tutto il cibo ingoiato.
Il giorno della fuga la piccola stava pulendo la stanza, quando Melinda l'ha minacciata di morte in quanto non era abbastanza 'brava e veloce'. Così ha raccolto le ultime forze ed è corsa fuori dalla sua prigione, mentre la madre, in evidente sovrappeso, non è riuscita a fermarla. Denutrita, in precarie condizioni di salute e scalza, la piccola è corsa tra la neve, dove è stata raccolta da alcuni passanti.
Dopo aver sentito la terribile storia, la ragazzina è stata portata in ospedale e i coniugi Chritton e il fratellastro sono stati arrestati dalla polizia di Madison.

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Buona pasqua 2012

Che le campane della Santa Pasqua suonino a festa per portare gioia e speranza a tutti voi!
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L'ORA LEGALE, LANCETTE AVANTI TRA SABATO E DOMENICA

ROMA 23 marzo 2012 Torna l'ora legale tra sabato e domenica: nella notte, con precisione alle due del amttino del 25 marzo le lancette degli orologi dovranno essere portate un'ora avanti, "sacrificando" un'ora di sonno. Si tornera' all'ora solare domenica 28 ottobre. L'idea iniziale venne a Benjamin Franklin (1706-1790) per motivi di risparmio energetico, ma nessuno gli presto' particolare attenzione in un'epoca in cui l'industrializzazione era ancora agli albori. Ando' meglio al britannico William Willet: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera al "British Summer Time". In Italia l'ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Dal 1966 al 1980 si stabili' che l'ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall'ultima domenica di marzo all'ultima di settembre. Il regime definitivo e' entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo fu disposto di prolungarne ulteriormente la durata dall'ultima domenica di marzo all'ultima di ottobre .
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Rossella Urru LIBERA

ROMA - Secondo quanto riferisce la televisione araba Al Jazeera, sarebbe stata liberata Rossella Urru. La cooperante italiana coordinatrice del Cisp (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli) per progetti nei campi dei rifugiati in Saharawi, è stata rapita tra il 22 e il 23 ottobre nel sud de
ll’Algeria assieme a due colleghi spagnoli. Il sequestro è stato rivendicato dal Movimento Unito per la jiahad in Africa, un gruppo di separatisti di Al Qaeda.
Secondo il sito mauritano 'Sahara media', la cooperante italiana Rossella Urru sarebbe stata rilasciata oggi dai terroristi di al-Qaeda nel maghreb islamico insieme al poliziotto mauritano, Aal Ould al-Mukhtar, rapito nei mesi scorsi in un blitz dei terroristi nel sud della Mauritania. Secondo il sito mauritano, i due sarebbero stati rilasciati in cambio della scarcerazione in Mauritania di un terrorista Tuareg, Abdel Rahman Ould Madou. La Urru e il poliziotto mauritano arriveranno oggi con un aereo a Bamako. La notizia è confermata dalla Questura di Oristano.

LA FAMIGLIA NON CONFERMA La famiglia di Rossella Urru non ha avuto alcuna conferma della liberazione dall'Unità di crisi della Farnesina. Lo hanno detto gli stessi genitori parlando con i giornalisti arrivati a Samugheo e telefonicamente col presidente della Regione delle Regione sarda, Ugo Cappellacci. In paese, intanto, stanno circolando alcune auto Che suonano i clacson a distesa in segno di gioia per una notizia della quale non vi è alcuna conferma. A casa della famiglia Urru sono arrivati il sindaco e il parroco di Samugheo, Antonello Demelas e Alessandro Floris, che hanno voluto essere vicini alla famiglia in un momento di angosciosa attesa della conferma della liberazione. Dopo essersi trattenuto per mezzora con i genitori di Rossella, don Alessandro è uscito e ha detto ai giornalisti che ancora manca una conferma ufficiale. Dall'espressione del sacerdote è apparsa chiara la tensione che si sta vivendo all'interno della casa in via Brigata Sassari nella speranza di una telefonata dalla Farnesina. A Samugheo è tornato il silenzio, dopo alcuni cortei di auto a clacson spiegati in segno di gioia. Cortei che si sono subito interrotti quando si è appreso che mancava la conferma ufficiale della liberazione.

GIORNALISTI DAVANTI ALLA CASA DELLA URRU Giornalisti, fotografi e operatori tv sono in attesa di fronte alla casa di Rossella Urru, in via Brigata Sassari, a Samugeo, in attesa di notizie da parte dei famigliari della cooperante rapita in Algeria. All'esterno della veranda nella casa degli Urru è esposto uno striscione con la scritta: 'Graziano, Marisa, Fausto e Mauro. Coraggio. Insieme ce la faremò. I primi due sono i nomi di genitori di Rossella, i secondi quelli dei due fratelli.

LO SCAMBIO La cooperante italiana Rossella Urru sarebbe stata liberata in cambio della scarcerazione di un detenuto salafita di al-Qaeda, Abdel Rahman Madou al-Azawadi. Secondo l'agenzia mauritana 'Anì, la trattativa per la liberazione della Urru è entrata nell'ambito di quella portata avanti dalle autorità mauritane per la liberazione del loro agente di polizia, Aal Ould al-Mukhtar, rapito più di un mese fa in una caserma nel sud del paese. In questi giorni scadeva infatti l'ultimatum di al-Qaeda per la liberazione di al-Mukhtar. I terroristi chiedevano in cambio il rilascio di alcuni loro uomini detenuti nelle carceri mauritane. La liberazione della Urru sarebbe quindi avvenuta in cambio del rilascio di al-Azawadi, fermato nell'est della Mauritania nell'ambito delle indagini sul rapimento di alcuni occidentali avvenuto nel 2010. Il terrorista era stato scarcerato ieri e portato lungo il confine tra Mali e Mauritania per consegnarlo agli uomini di al-Qaeda. Questa scarcerazione ha consentito alla Urru e al poliziotto mauritano di essere liberati ieri sera per poi giungere nella notte a Nouakchott. Ora è attesa nelle prossime ore la scarcerazione di altri due detenuti di al-Qaeda per concludere lo scambio. Non si hanno notizie però dei due spagnoli rapiti il 23 ottobre del 2011 con la Urru nel sud dell'Algeria. Secondo i media locali, l'arrivo nella regione dell'inviata Margherita Boniver e i suoi contatti con le autorità mauritane potrebbe essere dietro questa operazione. La trattativa sarebbe stata condotta dal noto mediatore Mustafa Chami, sul cui capo pendeva da qualche mese un mandato di cattura della magistratura di Nouakchott proprio per i rapporti privilegiati che aveva con le cellule di al-Qaeda del nord del Mali..
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Minacciata di morte e di essere sepolta in giardino, promessa in sposa a un connazionale sulla base di un accordo tra genitori

VERONA 09 febbraio Minacciata di morte e di essere sepolta in giardino, promessa in sposa a un connazionale sulla base di un accordo tra genitori, niente pallavolo perché non necessaria alla sua formazione: sono le angherie subite in famiglia da una ragazza marocchina, ora maggiorenne, che hanno portato alla condanna della madre a un anno e otto mesi con la sospensione condizionale della pena.

Una storia ripercorsa in aula solo dai legali, assenti sia la ragazza, ora in una struttura protetta, che la madre, accusata di maltrattamenti. Una vicenda - come riporta l'Arena - cominciata nel 2009 e conclusasi un anno fa quando è scattata la denuncia, che ha posto fine a una storia di difficile integrazione della famiglia marocchina.

La giovane aveva raccontato di essere stata minacciata e picchiata, anche con una cintura, perché di fatto, secondo i familiari, aveva comportamenti non conformi alle sue origini marocchine e al suo credo religioso; anche solo un gelato con gli amici era considerato una trasgressione da punire.
Un bambino di Verona, tra i sopravvissuti alla tragedia della Concordia,aveva perso l'orsacchiotto di peluche nel naufragio:i sub lo recuperano

GROSSETO - Una storia decisamente originale, oltre che profondamente romantica, è stata raccontata oggi dal Corriere
Fiorentino e da L'Arena. Un bambino di Verona, tra i sopravvissuti alla tragedia della Costa Concordia, aveva perso il suo orsacchiotto di peluche nel naufragio: un orsacchiotto per lui così importante, da quando ha perso la madre, che senza non riusciva più ad addormentarsi.
Quel peluche, dopo la morte della mamma, era diventato il suo compagno più fedele: ma dopo il naufragio e l'approdo all'isola del Giglio, quando il bimbo viene salvato dai soccorsi insieme al padre, l'orsacchiotto non si trova più, rimasto a bordo della nave. Passati i primi giorni, ospiti di una famiglia di Campese, padre e figlio tornano a casa, ma ogni sera il bambino chiede al papà dell'orsacchiotto, senza il quale non riesce a prendere sonno. L'uomo confessa il problema alla stessa famiglia che lo aveva ospitato, e il passaparola porta la voce ai vigili del fuoco, che hanno recuperato il peluche smarrito e lo hanno recapitato al bambino. Che ora può tornare a dormire sonni tranquilli.

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ANIMATORE VESTITO DA SPIDERMAN HA SALVATO 8 BAMBINI SULLA NAVE CONCORDIA

BARI - Una storia di ordinario eroismo. Nelle ore concitate del naufragio della Costa Concordia avvenuto nelle acque dell'Isola del Giglio, c'era anche chi, con indosso un vestito da 'Spiderman', è riuscito a tranquillizzare e a mettere in salvo un gruppo di bambini, rimasto lontano dai genitori. Protagonista della vicenda, suo malgrado, Giovanni Lazzarini, animatore dei bambini sull'imbarcazione e da loro ribattezzato 'Attaccapanni'.
La storia del giovane è stata rilanciata sulla sua pagina Facebook da Sabrina Ottaviani, cugina di Williams Arlotti, il riminese 36enne ancora disperso insieme alla piccola Dayana, di appena 5 anni. Quella sera, scrive Lazzarini, «dopo che i miei colleghi avevano accompagnato i bambini alle 21.20 in teatro, mi sono soffermato a parlare» con Arlotti, la figlia e la compagna, Michela Maroncelli, tornata a casa a Verucchio nei giorni scorsi. «Mancavano 30 metri al teatro - osserva - quando abbiamo sentito il 'grattare' ed il movimento, e ci siamo precipitati vicino ai bambini, otto in tutto».
Sentiti dei segnali in codice, racconta ancora, «ci siamo radunati in una zona sicura, perchè la nave si era già inclinata sul lato sinistro. Ci siamo messi in cerchio con i bambini all'interno ed abbiamo cominciato a distrarli dalla situazione. Lì con noi erano presenti anche il padre di Dayana, la compagna e la bimba: nel frattempo, per tenere allegri i bambini, mi sono vestito da 'Spiderman', 'Incredibil' e 'Wonder Woman', per smorzare la paura».
Una volta udito il segnale di abbandono nave, «facendo una catena mano nella mano con i bimbi, siamo scesi al ponte 4, nella pick up area, per poi dividere i bimbi in base alle Musterstation di appartenenza. Mentre mi recavo sul quel ponte, ho incontrato il padre di Dayana e la bimba, in evidente stato di panico, che cercava medicinali, e l'ho spinto nei punti d'incontro. Poi di lì sono andato con le mie colleghe verso la prua in cerca dei genitori. Arrivati là, abbiamo messo i giubbotti salvagente ai bimbi, e con grande difficoltà siamo ritornati, scivolando, verso poppa, con tutte le lance stracolme ed in fase di discesa a mare». In quel frangente, sottolinea Lazzarini, «il miracolo è stato nel vedere affacciarsi un mio collega, ed un filippino, e dopo avere urlato che avevamo i bimbi, abbiamo dato precedenza a loro, e dopo ci hanno fatto salire a bordo».
FIABE: POLVERE DI STELLE

Tanto tempo fa ci fu una piccola farfalla che la sera, dopo il calar del sole, diventava molto triste perché tutti i suoi splendidi colori svanivano appena il buio accarezzava le sue ali.
Per le sue amiche era lo stesso, anch'esse diventavano infelici: nessuna di loro, durante l'oscurità poteva rallegrare l'animo di chi le guardava.
Una notte la farfallina, non potendo più veder soffrire le sue compagne, decise di volare verso il cielo per cercare di raggiungere le stelle.
Voleva implorarle di svelarle il loro segreto, il mistero di così tanta lucentezza, nel buio...
Volò tanto in alto che sfinita dalla stanchezza perse i sensi e cominciò a precipitare verso terra.
La più luminosa delle stelle, vedendo tanta determinazione in un essere così piccolo e fragile, s'impietosì e decise di salvarla donandole il segreto della lucentezza, a lei ed alle sue compagne; solamente a quelle piccole farfalle che avevano tanto desiderato quel dono.
Da quel giorno la farfallina lucente restò lassù a volare nel cielo e le sue notti non erano più accompagnate dalla tristezza.
Sfrecciando da una stella all'altra sprigionava nella volta celeste un po' di polvere brillante che a volte poteva essere vista, anche se per poco, da terra.
Fu così che da allora, chiunque ha la fortuna di vederla volare, ogni volta esclama:
" Una stella cadente!"
ed ogni volta esprime un desiderio nella speranza che la stella più lucente lo stia ad ascoltare..
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