GIOCHI SULLA CREATIVITA'
Il detective
Lo specchio
I bambini normalmente fanno teatro anche quando non sanno che significhi questo termine:imitano la mamma nei suoi lavori di casa,rappresentano le persone che conoscono(dottore, il vigile...)così come li vedono,si immedesimano nei personaggi che incontrano attraverso i libri o la televisione.
La tipica frase "giochiamo che io ero la guardia e tu il ladro" indca la simulazione,il passaggio in un mondo di fantasia.
Attraverso i giochi teatrali i bambini imparano a conoscere il mondo,ad immedesimarsi in altre persone e ad affrontare la realtà.
Che cosa diversifica il gioco di immedesimazione dallo spettacolo tetrale?
Il gioco spontaneo si svolge in assenza di spettatori,mentre il teatro,per sua definizione,richiede la presenza di un pubblico.
Fra due forme si situa il "gioco drammatico": attività che avviene in assenza di pubblico e con una buona dose di improvvisazione,guidata da un'animatore il quale, resta fuori dal gioco ed ha la funzione di osservare i bambini.
Nell'esperienza dell animazione ci sono due fasi: il momento creativo dell'improvvisazione e il momento tecnico dell'esercizio.
Lavorando con bambini enon con attori è neccesario iniziare con l'aspetto più ludico e spontaneo.Sarà attraverso i giochi di drammatizzazione che i bambini riscontreranno alcune difficoltà nell'usare il proprio corpo e comprenderanno l'utilità di educarlo attraverso un lavoro di laboratorio teatrale.
L' espressione: i bambini devono prendere coscienza che ciascuno ha la capacità di inventare qualcosa di originale e potenzialità che nemmeno sospettava di possedere.Il metodo più usato è quello dell' improvvisazione : non si fà il personaggio,ma si è quel determinato personaggio
La presa di coscienza: il metodo dell'animazione richiede che prima si viva un'esperienza e solo dopo si rifletta su di essa.E' questo il metodo più naturale attraverso il quale il bambino apprende: egli fà esperienza attraverso quello che ha vissuto,comprende se stesso e il mondo circostante.
La comunicazione: questa ultima fase completa l'itinerario,mettendo in condizione di comunicare agli altri la ricchezza di quanto si sta sperimentando all'interno del laboratorio tatrale.La capacità di comunicare non si raggiunge automaticamente a fine lavoro, ma è elemento da privileggiare in tutte le fasi precedenti del lavoro.durante il percorso di animazione teatrale in alcuni momenti deve soffermarsi e riflettere se il lavoro espressivo è anche comunicativo.
E' DIFFICILE A VOLTE SPIEGARE CON LE PAROLE QUANTO SIANO INTESI DEI MOMENTI DELLA VITA...ABBIAMO PASSATO UN FINE SETTIMANA IN UN POSTO FAVOLOSO, PARADISIACO...DOVE REGNAVA LA PACE E LA TRANQUILLITA',PROPRIO QUELLO CHE CERCAVAMO...ERAVAMO A CASA NOSTRA....
INTORNO A NOI LA NATURA,IL CINGUETTIO DEGLI UCCELLINI, IL VENTO LEGGERO,E LA SERA I GRILLI CHE CON I LORO CORI RALLEGRAVANO LA SERATA...MOMENTI SERENI,MOMENTI IN CUI VORRESTI FERMARE IL TEMPO.
LE VOLTE CHE SIAMO USCITI DAL NOSTRO NIDO...SI ANDAVA IN GIRO SENZA META...FRA LE STRADA TRANQUILLE CHE CARATTERIZZANO LA SABINA...L'IMPORTANTE ERA STARE INSIEME....NELLE COSE PIU' SEMPLICI TROVI LE COSE PIU' SIGNIFICATIVE.
E DAVVERO TANTO,TANTO TEMPO CHE NN SENTIVO DENTRO ME QUESTA SERENITA', CREDEVO DI AVERLA PERSA,CHE SOPRATTUTTO NON ESISTESSE,PER VARI EPISODI CHE LA VITA TI PORTA A VIVERE.
E ORA NEL VIDEO AMMIRATE DOVE SI TROVA LA PACE....!!!!!!
UNO DEI TANTI VIDEO....
E i video seri nn li mettiamo?????NO TROPPO SERI PER ESSERE PUBBLICATI...
ALLA RICERCA DEL SOLE
Questa favola e' anche un gioco che ho fatto in una domenica mattina di pioggia in cui non si poteva mettere il naso fuori di casa.
"Perche' sei cosi' arrabbiato ?"-gli chiede la sorellina piccola "Perche' ho perso tutte le penne della coda"-le risponde lui piuttosto seccato. "Te le rifacciamo noi"-dicono le due sorelline in coro.
Il gallo tutto contento le fa passare e cosi' arrivano ad un antico castello. La porta e' chiusa, e le sorelline bussano; viene ad aprire il guardiano del castello che chiede loro: "Che cosa volete ?". "Stiamo cercando il sole;"-dicono loro-"puoi aiutarci a trovarlo ?". "Perche' dovrei farlo ?"-risponde lui-"Cosa mi potete dare in cambio se vi faccio entrare ?" ."Ma noi non abbiamo niente!"-protestano le bambine-"Aiutaci tu, Fata Fragolina."
La fata allora, con la sua bacchetta magica, fa comparire una boccia con dentro un bel pesce argentato.
"Provate a guardarci dentro"-dice la Fata Fragolina-"e vedrete quello che desiderate vedere; e' uno specchio magico!". Le bambine guardano nello specchio e vedono il mare; e quando si girano intorno a loro c'e' la spiaggia e il sole.
Il gioco consiste naturalmente innanzitutto nel disegnare e colorare la storia ed i personaggi, e poi nel costruire alcune cose: la coda del galletto puo' essere fatta con striscioline di carta colorata attaccate con la colla o con lo scotch, la porticina del castello puo' essere fatta con un rettangolino di carta colorata attaccata con lo scotch in modo che possa aprirsi e rivelare il guardiano al suo interno, il pesciolino nella boccia con pezzetini di carta stagnola a simulare le squame e lo specchio magico sempre con la carta stagnola. E comunque non ci sono limiti alla fantasia ed alla possibilita' di reinventarsi la storia.
Questa ricetta per fare delle bolle di sapone speciali, cioè molto resistenti, arriva direttamente dal Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, dove organizzano dei laboratori didattici aperti ai bambini con i loro genitori, divisi per fascia d'età: si può così imparare a muovere dei robot, o a scrivere con la penna d'oca seguendo le orme di Leonardo da Vinci, o ancora a manipolare la carta con la tecnica degli origami, o a fare bolle di sapone speciali, anche quadrate!
Il gioco euristico fu ideato e diffuso dalla pedagogista inglese
Elinor Goldschmied e viene proposto ai bambini della fascia
d’età compresa tra il primo e il secondo anno di vita.
Tra i principali obiettivi di tale gioco troviamo:
- incoraggiare l’uso della creatività;
- stimolare la sensibilità al tatto tramite l’uso di oggetti di
materiale diverso;
- abbozzare un primo processo logico attraverso la
suddivisione per categorie e l’utilizzo del materiale offerto
in più varianti.
COME SI SVOLGE:
L’educatrice in assenza dei bambini, prepara tanti centri di
interesse quanti sono i bambini (max 5) in vari punti di un
tappeto di moquette. Nella predisposizione di tali centri,
sceglie del materiale che può essere abbinato in modo
diverso, dando spazio alla fantasia e alla logica del bambino
(es. catenelle-barattoli-rotoli-anelli).
Al loro ingresso i bambini si accomoderanno ciascuno presso
un centro di interesse e, con il materiale a disposizione,
potranno sperimentare ogni variante desiderata. Un esempio
può essere fatto analizzando l’utilizzo che i bambini
frequentemente propongono quaAlcuni bimbi amano usare la catenella come se
fosse una collana, altri amano farla scorrere in bocca tra i
ndo vengono presentate loro
le catenelle. denti, altri farsela scivolare addosso o tra le mani o infilarla e
travasarla tra un contenitore e l’altro.
Durante l’attività l’adulto interverrà raramente e solo per
rassicurare e ricreare il centro di interesse. Dovrà tutelare
l’attività di ogni piccolo intervenendo discretamente e
riaccompagnando al suo posto chi “irrompe”
nell’organizzazione di chi sta lavorando tranquillamente.
Utilizzerà raramente espressioni verbali e cercherà di
supplire il suo movimento attraverso sguardi, sorrisi, ecc.
MATERIALE
· è sistemato in sacchi di stoffa di uguale colore
predisponendo un sacco per ogni tipo di oggetto;
· di gran quantità, per permettere ai bambini di avere a
disposizione oggetti a sufficienza eliminando, in
questo modo, il conflitto che si potrebbe creare per
una contesa;
· di recupero, materiale che si può raccogliere
facilmente in casa;
· stimolante, affinché attraverso il tatto i piccoli
possano vivere più sensazioni (es. freddo con la latta e
le catenelle di ferro, morbido con i pon pon di lana,
duro come i barattoli di latta, rumoroso come gli
anelli di ottone, silenzioso, ecc.);
· multifunzionale, nel senso che il materiale utilizzato
durante il gioco il bambino potrebbe tranquillamente
ritrovarlo a casa essendo di recupero (es. le mollette
di legno, i bigodini della mamma, ecc.).
Una seduta di gioco euristico può arrivare a 30 minuti. Un
terzo del tempo è importante destinarlo alla raccolta ed al
riordino del materiale. Il tempo utilizzato per mettere in
ordine gli oggetti ha la stessa importanza del tempo trascorso
per il gioco e può considerarsi estensione del gioco stesso.
Con pazienza e tempo disponibile anche i più piccoli presto
capiranno ciò che viene loro richiesto e saranno in grado di
collaborare al riordino. Con frasi brevi verrà chiesto al
bambino il tipo di materiale da riportare all’interno del sacco
(tenuto in mano dall’educatrice) e questa risponderà con un
“grazie”, ci sono poche occasioni per l’adulto di poter
ringraziare un bambino di quindici mesi, questa lo è.
Durante il riordino se un bambino porta un oggetto diverso
da quello richiesto, l’adulto lo ringrazia, non glielo lascia
mettere nel sacco ma lo prende in mano e lo appoggia su una
sedia appositamente preparata accanto a sé.