PADOVA - Ha vinto lo Zecchino d'oro, nella doppia votazione del televoto da casa e della giuria di bambini in studio, la canzone "Un punto di vista strambo" di Flavio Conforti, cantata da Enrico Turetta di Mestrino, dieci anni a dicembre, e da Michela Maria Perri di Cosenza, anni 7. Delle dodici canzoni che ieri hanno partecipato alla finale di Bologna della 54. edizione dello "Zecchino d'oro", quella cantata da Enrico e Michela, è stata eseguita per ultima. La giuria in studio e il pubblico da casa hanno premiato la canzone che parla dei pipistrelli con le gambe in aria e la testa in giù, che fanno paura perché sembrano strani: in realtà il loro è solo un punto di vista diverso.
Nella finalissima di ieri pomeriggio, in diretta da Bologna su Rai 1, è andata in onda l'ultima puntata, con la conduzione di Veronica Maya e Pino Insegno e con la partecipazione del Piccolo Coro "Mariele Ventre" dell'Antoniano. La manifestazione canora, amatissima dei bambini, è stata seguita, nel complesso delle puntate, da un pubblico stimato in circa 200 milioni di persone in tutto il mondo.
Enrico Turetta già da 4 anni partecipava alle selezioni dello Zecchino, senza mai arrivare alla puntata finale. Quest'anno, finalmente, ce l'ha fatta ed ha vinto. La musica ce l’ha nel sangue perchè in casa Turetta il papà Stefano suona in un'orchestra jazz, la sorellina suona il pianoforte ed Enrico, oltre a cantare nel coro della scuola di Limena, con cui ha già inciso alcuni dischi per bambini in veste di solista, suona anche la batteria.
Durante la trasmissione, come ha raccontato il papà che l'ha seguito in questa avventura insieme alla mamma, ha anche "infranto" il cuore della piccola Amelia del Madagascar, un'altra concorrente, che ha voluto dargli un bacino sulla guancia. Quando è stato il suo turno, Enrico si è presentato sicuro e disinvolto, vestito con calzoni grigi e un maglione rosa, insieme all’amichetta Michela: nel video preparato dagli organizzatori per ogni bambino, che andava in onda prima di ogni canzone cantata in diretta, il ragazzino di Mestrino ha confidato che a scuola viene chiamato Harry Potter e che da grande vuole fare lo stesso lavoro del papà: l'antennista.
Ma Enrico è ancora un bambino e, finita la festa si è messo a piangere perchè la sua bella avventura in tivù era terminata, come ha riferito il suo papà.
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