I bambini piccoli non sono in grado di soffiarsi il naso, pertanto per liberare il nasino chiuso dal muco sono molto utili i lavaggi nasali. Ecco come si fanno. “I bambini, fino ad una certa età, respirano esclusivamente attraverso il naso, quindi averlo intasato può essere per loro particolarmente fastidioso” premette Mario Quattrone, pediatra a Reggio Calabria. “Il disagio può essere avvertito soprattutto durante le poppate o durante il sonno, proprio a causa dell’ostruzione delle prime vie aeree”. Liberare il nasino chiuso è quindi molto importante. Come si fanno i lavaggi nasali I lavaggi nasali si possono effettuare utilizzando soluzione fisiologica, acque termali, acqua di Sirmione, acqua di mare sterilizzata, ma va benissimo anche una soluzione ‘casalinga’ con acqua e sale (90% di acqua e 10 % di sale) bolliti e lasciati raffreddare. “Per iniettarli, l’ideale è utilizzare il rinowash, un apparecchietto che si collega all’aerosol e permette di far arrivare il getto direttamente nelle cavità nasali” suggerisce Giovanni Cavagni, allergologo pediatra, già Responsabile dell’Unità Operativa di Allergologia Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma; “in mancanza, è perfetta anche una siringa senza ago con 5-10 ml di soluzione per narice: l’importante è spingere sullo stantuffo piuttosto velocemente, così da esercitare una pressione che aiuta la rimozione delle secrezioni”. In commercio si trovano anche pratici flaconcini monodose, comodi soprattutto quando si è fuori casa. Molto efficaci anche gli aspiratori nasali, collegati ad una bocchetta attraverso la quale la mamma aspira delicatamente il muco dalle narici: il problema è però riuscire a tenere il piccolo fermo! Per aiutare il bambino a respirare meglio è anche importante umidificare gli ambienti ed invitarlo a bere spesso, in modo da fluidificare il muco e favorirne l’espulsione. Ok anche ad aerosol con semplice soluzione fisiologica.
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